RELIQUIARIO - A MEDAGLIONE, opera isolata - ambito piemontese (metà sec. XIX)

reliquiario a medaglione, 1840 - 1860

Il reliquiario, di forma ovoidale, ha i bordi lisci e la parte frontale protetta da una lastra di vetro; il retro presenta un pannello di carta su cui è applicato il sigillo in ceralacca trattenuto fa fili in seta rossa. Nella teca, sul fondo ricoperto da carta rossa, sono collocate le reliquie, identificate grazie alle cedule, inserite entro delle incorniciature formate da carta dorata ripiegate a voluta e sottolineate da canutiglia d'argento avvolta a spirale, disposte con un andamento a raggiera. Fra le incorniciature a voluta, sono posti piccole motivi a goccia eseguite in carta blu o con carta dorata. Il reliquiario è inserito in una valva con i ha i lati e il retro formato da latta dorata liscia ed è provvisto di un gancio circolare, intorno al quale è annodato un cordoncino in filo di seta rosso

  • OGGETTO reliquiario a medaglione
  • MATERIA E TECNICA ceralacca
    latta/ doratura
    CARTA
    filo d'argento
    filo di seta
    VETRO
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In occasione della precedente schedatura effettuata nel 1993 il manufatto preso in esame fu schedato insieme ad un altro reliquiario, simile per tecnica e decoro, ma non identici. In occasione dell'attuale revisione i due oggetti sono stati separati. In una lettera datata il 3 maggio 1872, il Lubatti menziona le "moltissime reliquie ", conservate nel regio mobiliare, "che per lo più furono regalate dalle Monache alle fu LL. M: le Regine Maria Teresa e Maria Adelaide di veneranda memoria nella circostanze che le prefate Regine si recavano a visitare i varii Monasteri e ritiri di Torino, le quali non hanno si può dire alcun valore materiale" (ASTO, SR, Casa di Sua Maestà, mazzo 6799, Ministero della Real Casa, Amministrazione della Real Casa in Piemonte). Ed è probabilmente ad un oggetto simile a quello preso in esame che si riferiva il Lubatti. Il reliquiario, dalla forma alquanto inconsueta, appare come una vivace testimonianza dei "paperoles": reliquiari creati da striscie di carta variamente arrotolate per fomare complesse composizioni ( sui "paperoles" si veda in particolare L. BORELLO, P. P. BENEDETTO, Paperoles. Le magnifiche carte, Torino 1998; per un ampio repertorio si rimanda a Reliquien. Verehrung und Verklärung, catalogo della mostra, Colonia 1989). Il ricco ed esuberante intreccio, sottolineato dalla vivace policromia e dalla luminosità della carta dorata appare influenzato dal gusto per ornati sontuosi che caratterizza il panorama artistico della metà del XIX secolo, influenzato dalla cultura di Napoleone III (...). Una datazione alla metà dell'Ottocento è confermata dalla presenza del sigillo di Luigi Fransoni, arcivescovo di Torino dal 1832 al 1862 ( G. TUNINETTI, G. D'ANTINO, Il cardinale Domenico della Rovere, costruttore della cattedrale, e gli arcivescovi di Torino dal 1515 al 2000, Cantalupa 2000, pp. 175-180). In assenza di precise attestazioni documentarie, si attribuisce il pezzo ad ambito piemontese
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087841
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI nella teca/ su cedula - S. Cristina M - corsivo - a penna/ nero - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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