STORIE DELLA VITA DI CRISTO

CROCE DA TAVOLO, post 1600 - ante 1650

Croce latina, profilata da cornice con motivo a girali vegetali, che scompartisce l'interno dei bracci in sei settori per ciascuna faccia e lo spessore in ulteriori, analoghi, settori. Ognuno di essi presenta struttura ad arcate ogivali entro le quali sono rappresentate scene a tutto tondo della vita di Cristo, dall'Annunciazione alla Passione. All'estremità inferiore del braccio maggiore è collocato un perno al quale si avvita, a mezzo di elemento di raccordo a corolla floreale, un alto basamento architettonico a gradoni, formato da quattro ordini di arcate a sesto acuto sovrapposte. Entro ciascuna arcata, separata dalla successiva da colonne, nell'ordine inferiore, e da pilastri in quelli superiori, sono rappresentati gli evangelisti ed ulteriori episodi della vita di Cristo. La struttura poggia su zoccolo a sezione ottangolare, ornato da elementi geometrici entro cornici circolari. Sia la croce che la base sono lavorate interamente a traforo

  • OGGETTO CROCE DA TAVOLO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Del Monte Athos
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE [continuazione DESO] Pellicano con piccoli entro nido apicale. L'opera appare riconoscibile nella "croce di legno con tutti i misterij della passione intagliati in osso a giorno nel suo stucchio" presente, senza una chiara collocazione, ma unitamente a varia suppellettile ecclesiastica realizzata in materiali preziosi, nell'inventario dei quadri, mobili e gioie conservati nel Palazzo Reale di Torino del 1682. In un inventario post mortem (Argenterie, et altre robbe state rimesse dal S.e Carl e Antonio Barello già Guardamobili, e Tappezziere di d.a fu M. R.le), relativo al patrimonio personale di gioie della seconda Madama Reale, Giovanna Battista di Savoia Nemours (Parigi, 1644-Torino, 1724), si riconosce nuovamente in "Una Croce di Legno alla Greca, in cui si vede La Passione di Nostro Signore à piccole figure d'Intaglio con piedestallo di Legno con effigie avanti della Vergine adolorata", fatto che indurrebbe ad ipotizzare che l'oggetto fosse stato donato espressamente alla duchessa. E' certamente individuabile nelle descrizioni inventariali del patrimonio della Cappella della SS.ma Sindone otto e novecentesche ove è ripetutamente descritta in termini entusiastici. La stessa è annoverata tra i beni più preziosi facenti parte del patrimonio della cappella, unitamente ad una croce, un calice e quattro candelieri in cristallo di rocca poi trasferiti, in alcune opere ottocentesche quali il dizionario di Goffredo Casalis (cfr. Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, Torino, 1851, vol. XXI, p. 517), la guida di Luigi Cibrario (cfr. Storia di Torino, Torino, 1846, vol. II, p. 403) e quella di Pietro Baricco (cfr. Torino descritta, Torino, 1869, p. 224). Fu esposta, con attribuzione a bottega del Monte Athos e datazione al XVIII secolo, una prima volta nella mostra di Arte Antica svoltasi a Torino nel 1880, unitamente ad altri oggetti provenienti dalla Cappella della SS. Sindone, selezionati dal Presidente della Commissione Organizzativa, Francesco Gamba, (Vetrina F, cfr. V. Bona, Catalogo degli oggetti componenti la Mostra di Arte Antica, catalogo della mostra, Torino, 1880, p. 48, n. 10) ed una seconda all'esposizione organizzata in occasione dell'ostensione della SS. Sindone del 1931, cfr. L'ostensione della Santa Sindone-Mostra Storica, Torino, 1931, p. 67, n. 40b; C. Borla, La mostra storica in occasione dell'ostensione della SS. Sindone, in "Torino Rassegna mensile del Comune", settembre, 1931, p. 72. In questo caso, la selezione delle opere venne effettuata dal direttore dei Musei Civici, Vittorio Viale, che assicurò l'esemplare in esame per la cifra di L. 20.000. Non si tratta, tuttavia, dell'unico esemplare di produzione greca conservato in Piemonte, dal momento che una croce molto simile è documentata nel tesoro del Santuario di Oropa, sin dal 1730, anno della donazione al rettore Avogadro da parte del curato Giuseppe Antonio Canicani di Vercelli dei Cavalieri di Malta di una croce di legno "pretioso intagliata a picciolissime figure rapresentanti il vechio e nuovo testamento" accompagnate da varie iscrizioni, cfr. P. Pivottto, Oropa: devozione, grandi imprese e artisti, in V. Natale (a cura di), Arti figurative a Biella e a Vercelli. Il Seicento e il Settecento, Biella, 2004, pp. 71, 73. Esemplari più antichi, databili alla seconda metà del Cinquecento, ma che presentano la medesima tipologia e le stesse impostazioni nella composizione delle scene, si conservano nella collezione Cagnola di Gazzada (VA), firmata da Giorgio Lascaris e datata al 1583 (cfr. M. Scalini, scheda Croce astile con base a più ordini, in La collezione Cagnola II Arazzi-Sculture-Mobili-Ceramiche, Busto Arsizio, 1999, p. 92, n. 50) e nel Museo degli Argenti di Palazzo Pitti, con provenienza dalle antiche collezioni granducali, fatto che induce ad ipotizzare che tali oggetti, sia per il virtuosismo tecnico che per la possibile preziosità dei materiali, venissero ritenuti manufatti preziosi, adatti ad arricchire studioli, gabinetti e wunderkammer principesche, cfr. M. Capuani, Monte Athos, baluardo monastico del Cristianesimo orientale, Novara, 1988-1991, pp. 124-125; A. Pontani, Croci lignee postbizantine conservate in Italia e in Austria, in "Jahrbuch der Österreichischen Bizantinistik", n. 47, 1996, pp. 416-417. Stilisticamente più affine, sia nella trattazione dei fondali architettonici che nella resa delle figure, una croce in legno di cipresso, una croce della Wallace Collection, Londra, con 24 scene della Nascita e Passione di Cristo, corredata da iscrizioni latine, attribuita alle botteghe del Monte Athos, sulla base del confronto con un esemplare del Victoria & Albert Museum, e datata tra il XVII e il XVIII per la frequente ripetitività dei modelli e delle soluzioni decorative, cfr. scheda 283, in J. G. Mann-M. A.-F.S.A. (a cura di), Wallace Collection Catalogues. Sculpture, [le Notizie storico-critiche continuano in Annotazioni]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087802
  • NUMERO D'INVENTARIO 1984
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI sotto base/ su etichetta rettangolare adesiva - 1984 - a impressione nero -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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