reliquiario - a cassa, opera isolata di Bonzanigo Giuseppe Maria (attribuito) (ultimo quarto sec. XVIII)

reliquiario a cassa, post 1775 - ante 1799

Struttura a parallelepipedo poggiante su quattro sostegni a trottola con fascia a foglie stilizzate e una seconda scanellata. Elemento a pigna applicato al piano di fondo della teca. Fascia inferiore con motivo a losanghe e filo perlinato; in corrispondenza degli angoli, nella parte inferiore, foglie di acanto accartocciate, corona di alloro in quella superiore, che poggiano su elementi vegetali. Teca con cornici rettangolari con vetro, sulla fronte, in metallo ai lati ornate da fascia a ovuli e rosette negli angoli. Fregio superiore a fogliette. Coperchio con ornato a volute affrontate sormontate da testina angelica con ali sulla fronte; agli angoli terminanzioni a coppa. Nella parte sommitale, a cupola, fascia a foglie dentellate, gruppo di teste di putti a tutto tondo sulle quali è posta croce apicale raggiata con terminanzioni lobate. Le reliquie sono poste sopra un cuscino di raso di seta rosso operato con trama supplementare in oro lamellare

  • OGGETTO reliquiario a cassa
  • MATERIA E TECNICA ceralacca
    filo d'oro
    CARTA
    carta/ doratura
    CRISTALLO
    FERRO
    METALLO
  • MISURE Profondità: 48 cm
    Altezza: 95 cm
    Larghezza: 68 cm
  • ATTRIBUZIONI Bonzanigo Giuseppe Maria (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE [continuazione DESO] Il cuscino è profilato da gallone in oro filato lavorato a fuselli. La reliquia è posta sul cuscino ed è affiancata da ornati in carta, a forma di fiore, colorata nelle sfumature del rosa e del violetto. Le pareti laterali sono rivestite, internamente, di tessuto cremisi profilato da gallone analogo a quello presente sul cuscino. Lungo le stesse, all'esterno, sono posti due sigilli in ceralacca che trattengono una fascia di gros de tour di seta marezzato cremisi. Sulla fronte è posto un cartiglio sagomato con iscrizione. Quattro maniglie laterali, due sul coperchio, e due in prossimità della base in metallo dorato e cesellato con motivo a foglie di alloro. L'urna è coperta da housse di taffetas cremisi. Il reliquiario contiene reliquie di s. Maurizio (III sec. d.C./m. 283 d.C., ca.), comandante della Legione Tebea, il cui culto era stato largamente promosso dalla corte sabauda, specialmente dopo la riappropriazione dello stato a seguito della pace di Cateau-Cambresis, come dimostrano, oltre all'interesse per le reliquie vere e proprie, ripetutamente portate in processione, anche le numerose tele che lo rappresentano, singolarmente o con i compagni, commissionate dalla corte nel corso del XVII-XVIII secolo, cfr. M. G. Bosco, I Santi Tebei nella Torino del primo Seicento, in A. Griseri-R. Roccia (a cura di), Torino-I percorsi della religiosità, Torino, 1998, pp. 101-130. Comandante di una legione composta da cristiani, si rifiutò di obbedire all'ordine di Massimiano di perseguitare le popolazioni dell'area nei pressi di Agauno (Svizzera) ove fu sterminato, a mezzo della decapitazione, insieme ai compagni. Il santo, pertanto, risultava particolarmente funzionale a quel connubio tra fede e difesa militare che contraddistinse la religiosità del duca Carlo Emanuele I (Rivoli/TO, 1562-Savigliano/CN, 1630) nel cui testamento (1605) si lasciavano in eredità al primogenito preziose reliquie tra cui figurano, oltre, naturalmente alla Sindone, anche il corpo, un braccio, la spada e l'anello di s. Maurizio; si ricordi, inoltre, che nel progetto commissionato dal principe nel 1620 per la costruzione di una cappella atta ad ospitare la più preziosa reliquia di corte, lungo il perimetro dovevano aprirsi una serie di cappelle destinate ai corpi del comandante e di altri santi della Legione Tebea, disposti "a guardia" della stessa, cfr. S. Mamino, Culto delle reliquie e architettura sacra negli anni di Carlo Emanuele I, in A. Griseri-R. Roccia (a cura di), Torino-I percorsi della religiosità, Torino, 1998, pp. 58-61. Negli inventari, l'oggetto risulta attribuito al celebre Giuseppe Maria Bonzanigo (Asti, 1745-Torino, 1820), benché non siano stati rintracciati, al momento, documenti che ne possano confermare la paternità. Il Bonzanigo, negli ultimi due decenni del Settecento, compare ripetutamente tra i pagamenti della Cappella della SS. Sindone per lavori di varia entità, dagli interventi di ripulitura e riparazione, alla realizzazione ex-novo di suppellettile ecclesiastica o di elementi d'arredo. Evidentemente, come è già stato notato dalla critica, egli doveva trovarsi a dirigere un vasto studio di artigiani specializzati e per questo motivo le note di contabilità risultano intestate solamente a lui, ma numerose e valenti furono le personalità che lo affiancarono. La figura del Bonzanigo, si distinse in quanto egli non fu un, seppur abile, minusiere, ma scultore, appartenente dal 1774 all'Accademia di S. Luca di Torino, e fu coinvolto dalla corte sabauda, presso la quale è documentato dal 1773 e per la quale dal 1787 ricoprirà il prestigioso ruolo di primo scultore in legno di S.M., in qualità di decoratore e ornatista puro, impegnato nella progettazione e coordinamento di vaste imprese decorative d'ambiente per il riammodernamento, secondo le tendenze del gusto classicista affermatesi negli ultimi decenni del Settecento, di interi appartamenti nelle residenze sabaude, che gli meritarono una fama diffusa anche al di fuori dei confini del Regno di Sardegna, già tra i contemporanei, cfr. R. Antonetto, Minusieri ed ebanisti del Piemonte. Storia e immagini del mobile piemontese 1636-1844, Torino, 1985, pp. 354-358; G. Ferraris, Giuseppe Maria Bonzanigo e la scultura decorativa in legno a Torino nel periodo Neoclassico (1770-1830), Cavallermaggiore, 1991, pp. 42-43; S. Partsch, voce, Bonzanigo, Giuseppe Maria, in SAUR Allgemeines künstler-lexicon die bildenden künstler allerzeiten und völker, München-Leipzig, 1996, vol. 12, p. 632. [le Notizie storico-critiche continuano in Annotazioni]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087783
  • NUMERO D'INVENTARIO 1993/ 147 S.M
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI cassetta di ferro/ su etichetta rett. adesiva - 1993 - caratteri numerici - a penna/ rosso - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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