CUSTODIA DI OSTENSORIO, opera isolata - produzione piemontese (primo quarto sec. XIX)

CUSTODIA DI OSTENSORIO, post 1814 - ante 1824

Struttura rigida, sagomata, per contenere l'ostensorio, in cartone rivestito, esternamente, in cuoio marrone. L'oggetto è costituito da due valve corrispondenti unite da cerniere metalliche; chiusura con tre ganci metallici uncinati. Piede a sezione circolare, bombato; fusto cilindrico sul quale si innesta ampio disco ovale. La superficie, sulla fronte, in corrispondenza del profilo del piede e della teca e al centro del fusto, presenta punzonature sul cuoio con elementi floreali (narcisi sul piede e sul fusto) che, al centro, in corrispondenza della teca, formano una composizione articolata entro corolla centrale. Interno rivestito in pelle scamosciata rossa. Base, poggiante su quattro piedi a borchia in metallo dorato, rivestita in carta xilografata a due colori con ornato a stelle a otto punte blu alternate a quadrifogli rossi

  • OGGETTO CUSTODIA DI OSTENSORIO
  • MATERIA E TECNICA carta/ xilografia
    CARTONE
    CUOIO
    cuoio/ impressione
    metallo/ doratura
    metallo/ fusione
    PELLE
  • MISURE Diametro: 22.5 cm
    Altezza: 65 cm
    Larghezza: 32 cm
  • AMBITO CULTURALE Produzione Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'esemplare fu acquisito nel patrimonio di argenterie della Reale Cappella della SS. Sindone, come risulta da una nota a margine nell'inventario delle suppellettili del 1911, con bolletta di carico n. 10 del 12 Gennaio 1927, indicante la provenienza da Moncalieri, unitamente all'ostensorio che ospita. Lo stesso ostensorio, inoltre, è registrato in una Bolletta di Carico relativa alla Cappella della SS. Sindone, datata al 12 gennaio 1926, con la medesima indicazione. Nell'inventario del castello di Moncalieri del 1909 è indicata, a margine, una nota di scarico del 1 marzo 1926, bolletta n. 19 e l'oggetto risulta conservato nella Reale Cappella della residenza al piano terreno ove è documentato, attraverso le indicazioni inventariali, almeno dal 1860 con il turibolo e la navicella. Negli anni tra il 1926 e il 1939 si smantellarono diversi ambienti aulici nella residenza di Moncalieri, in particolare l'appartamento di Maria Letizia e di suo figlio il conte di Salemi, e buona parte dell'arredo venne ridistribuito tra le altre sedi della corte sabauda e vari enti pubblici, compresa la Provincia di Torino che ottenne dipinti, alcuni arredi e sculture, in parte provenienti dalla cosiddetta "Sala Gialla" del castello, per decorare la sala da pranzo del Prefetto e altre stanze di rappresentanza nella sede allora sita in piazza Castello 9 (C. E. Bertana, Note sull'arredo degli Appartamenti Reali del Castello di Moncalieri nel XIX e XX secolo, in F. Pernice (a cura di), Il Castello di Moncalieri. Restauri 1989-1990, Torino, 1990, pp. 116-117). Non dovette trattarsi, forse, della prima volta in cui l'oggetto giungeva alla Cappella della SS. Sindone dal momento che è ripetutamente documentata tra il XVII ed il XIX secolo la circolazione e lo spostamento di sede delle suppellettili sacre, come confermava anche, nell'inventario del 1860, il concierge, Luigi Fino, che, riguardo alla Cappella del Castello di Moncalieri, precisava, a margine dell'inventario nella voce Annotazioni: "N. B. Tutti gli oggetti d'arredo della Cappella R.le e della Sacrestia non sono per uso invalso propriamente dati in custodia al Concierge, ma ne tiene cura il sacrista, il quale provvede alle esigenze del servizio concertandosi con il sacrista della Cappella della SS. Sindone in Torino, il quale prende poi gli ordini superiori in proposito dal R. Guardamobili cosiché sovente succedono cambi di paramenti, ed arredi senza che il concierge locale ne sia informato." Appare, pertanto, probabile che la custodia sia stata commissionata contemporaneamente all'ostensorio (1814-1824) nell'ambito degli artigiani periodicamente impegnati per commissioni da parte della corte sabauda tra i quali risulta ripetutamente documentato, negli anni in esame, Luigi Vernulfo. Si noti, inoltre, che dalla documentazione reperita, risulta che di norma, a ciascuna commissione di arredi sacri in materiali pregiati corrispondesse la realizzazione di una custodia rivestita in pelle per conservarli
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087765
  • NUMERO D'INVENTARIO 1999/ 348 D.C
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI interno/ al centro/ su etichetta rett. adesiva - 1999 - caratteri numerici - a penna/ rosso -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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