STOLA, opera isolata - ambito torinese (prima metà sec. XIX)

STOLA 1800 - 1849

La stola confezionata con pannelli di velluto di seta tagliato ad un corpo color viola ed è foderata con taffetas di seta viola, applicata sopra un'anima in tela di lino tinta in rosa . Il disegno è eseguito a ricamo, con fili in oro filato, lamellare, riccio, canuttiglia e pailettes dorate. Le tre, croci gigliate e raggiate, sono poste al centro del troncone e sulle alette. Quelle presenti sulle alette sono inserite entro una cornice creata da una palmetta stilizzata, dalla quale si originano due spighe di grano; la parte superiore dell'incorniciatura è creata da due grappoli d'uva che nascono da una palmetta. Da tale palmetta si originano altre spighe di grano e foglie lanciolate; un motivo che, replicato otto volte, si snodano sul troncone. I bordi del troncone sono rifiniti con un ricamo che imita un gallone con un bordo smerlato; decoro che, con un andamento più mosso, impreziosisce anche le alette. CONTINUA NEL CAMPO OSS

  • OGGETTO STOLA
  • MATERIA E TECNICA filo metallico/ doratura/ ricamo
    filo metallico/ doratura/ tessitura a telaio
    lino/ tela
    paillettes
    seta/ taffetas
    seta/ velluto
    seta/ velluto liscio o tagliato
    seta/ velluto/ ricamo
  • MISURE Altezza: 264 cm
    Larghezza: 27 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Torinese
  • ALTRE ATTRIBUZIONI ambito italiano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sebbene sia assai limitata la conoscenza del ricamo ecclesiastico del XIX secolo, il prezioso lavoro ad ago presente sulla stola, molto raffinato ed elegante sia nella struttura compositiva che nell'esecuzione del lavoro, non sembra essere accostabile alla produzione della seconda metà dell'Ottocento, generalmente caratterizzato da disegni molto più sontuosi e ridondanti ( si veda, per il piemonte, L. BORELLO, Testimonianze di ricamatori: alcuni paramenti del Santuario della Consolata in Torino (secolo XIX-XX), in I tessili antichi e il loro uso: testimonianze sui centri di produzione in Italia, lessici, ricerca documentaria e metodologica, III convegno C.I.S.S.T. (Torino 1984), Torino 1986, pp. 248-260; C. DEBIAGGI, Pietro Battistolo ricamatore valsesiano dell'Ottocento a Torino, in "De Valle Sicida", 2003, n. 1, pp. 361-376). Il prezioso lavoro ad ago sembra invece essere legato alla produzione della prima metà dell'Ottocento, in cui le composizioni sembrano essere pervase da una composta sontuosità (si rimandano ai vasti repertori di Le sete impero dei palazzi napoleonici, catalogo della mostra, Firenze 1988; M CUOGHI COSTANTINO, Il tessuto nell'età del Canova, Milano 1992 e, in particolare J. COURAL, Paris, Mobilier National Soieries Empire, Parigi 1980). Tale gusto è documentato, ad esempio, dal parato donato nel 1837 da Carlo Alberto alla Cattedrale di Alessandria (C. SPANTIGATI, "Staziella Carità sorger lo feo": dipinti, sculture e arredi tra antica e nuova sede, in C. SPANTIGATI (a cura di), La cattedrale di Alessandria, Torino 1988, p. 126) . In assenza di precise attestazioni documentarie, si data il ricamo alla prima metà del XIX secolo e lo si attribuisce ad ambito torinese, sottolineando che i Savoia si rivolgevano alle numerose botteghe e manifatture locali per gli arredi della Cappella della SS. Sindone, come testimoniano, ad esempio il pagamento, nel 1823, a Gaetano Sinsan, ricamatore documentato nella prima metà del XIX secolo, è di 180 lire "per broderia in filaggio, pagliette, canatiglia, e lastre oro fino usate per uno stollone di velluto in servizio per la cappella della SS. Sindone" (AST, SR, Casa di Sua Maestà, Mazzo 861, Ministero della Real Casa, Azienda Generale della Real Casa. Regni di Vittorio Emanuele I e Carlo Felice, 1823, Registro Recapiti, volume secondo, fol. 413). Nel 1824 gli vennero versate 75 lire "aver arrichito la broderia in oro fino tutto attorno di una stola grande di veluto violetto, e rifatto la croce in mezzo per farla diritta essendo a punta per la R.le Cappella della S.ma Sindone" ( AST, SR, Casa di Sua Maestà, Mazzo 961, Ministero della Real Casa; Azienda Generale della Real Casa. Regni di Vittorio Emanuele I e Carlo Felice. Liste 1824 liste dal numero 396 a 926, n. 482). ||||||||
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100059054
  • NUMERO D'INVENTARIO 2261
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI sulla fodera/ su etichetta rettangolare adesiva - 2261 - caratteri numerici - a penna/ nero -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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