compianto sul Cristo morto
La tela raffigura il momento del compianto sul Cristo morto, di fronte alla croce che domina la parte alta della composizione. Al di sotto dei due bracci della croce si trovano due angeli con simboli della passione: quello a destra, con un drappo rosso, porta la colonna, l'asta con la spugna, la lancia; quello a sinistra, con un drappo azzurro, un ramo ed una grande frusta. Nella parte inferiore si apre uno sfondo paesistico, alle spalle dei personaggi: sulla destra la città turrita è preceduta da un fiume oltrepassato da un ponte, sulla sinistra si intravedono le cime innevate della montagna. In primo piano, di fianco ad un muretto su cui è posato un orciolo, si trova la figura del Cristo morto, sostenuto dalla Maddalena. Alle spalle di questa vi sono la Vergine, rivolta verso il riguardante, e Maria di Magdala; tra queste due figure si scorge quella di un altro personaggio, non identificato, mentre sulla destra è S. Antonio con il bastone con la campanella e sul saio bruno, il tau rosso
- OGGETTO pala d'altare
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MISURE
Altezza: 239
Larghezza: 184
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Scuola dell'Infanzia "M. T. Fornasio"
- INDIRIZZO Via Maria Teresa Fornasio, 32, Beinasco (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'oggetto appartiene all'arredo della chiesa di S. Croce, già sede della Confraternita omonima (aggregata nel 1713 all'Arciconfraternita del Crocifisso di Roma), chiesa che è ora di proprietà del Comune di Beinasco. In occasione dell'intervento di restauro che ha interessato le strutture dell'edificio, tutti gli arredi sono stati rimossi e collocati provvisoriamente, parte, all'Asilo infantile "M. T. Fornasio", parte, al magazzino comunale (sito in via De Gasperi), mentre alcuni altri sono stati inseriti nell'arredo della Chiesa parrocchiale. Una serie di fotografie, scattate all'interno dell'edificio prima della rimozione degli oggetti (fotografie conservate presso il Comune di Beinasco), è stata utile per l'identificazione di alcuni degli oggetti in esame; così come solo per alcuni pezzi è stato possibile un riscontro puntuale sui documenti manoscritti conservati nell'Archivio parrocchiale (Libro de Conti della Veneranda Confraternita di S.ta Croce eretta nel Luogo di Beinasco dall'anno 1713 in poi). L'analisi di questa documentazione ha permesso di evidenziare come la Confraternita, intorno alla metà del secolo XVIII, attendesse ad un'ampia opera di rinnovamento della sua sede: il 4 marzo 1749 è registrato il pagamento "a Bernardo Vittone Ingegnere per la formazione de dissegni della nova chiesa L.58:10", nuovo edificio che venne costruito nel 1750-1751 (cfr.: P. Bertolino, Storia di Beinasco. Parrocchia e Comune, Torino 1960; C. Brayda, Bernardo Vittone maltrattato, in "Atti e rassegna tecnica", 7, 1970). I pagamenti registrati nel citato "Libro de'conti" permettono inoltre di seguire il rinnovamento dell'arredo e degli apparati processionali, anche se spesso la corrispondenza con oggetti conservati è di problematica definizione. Tra gli oggetti documentati vi sono ad esempio "una croce, ed un crocefisso per le processioni" pagate il 26 aprile 1777 al Perucca, ma nessuno degli oggetti ora conservati consente un riferimento a questo importante artista. Negli anni 1781-84 si registrano nel "Libro dei conti..." diverse spese fatte per dotare la tela in oggetto di una cornice, ma anche, più in generale, per la collocazione della stessa: nel marzo 1783 c'è un pagamento per "lavatura dell'Incona"; il 19 aprile dello stesso anno: "a Mastro Cimabodino per spese fatte per aggiustare a suo luogo l'Incona 1.4:10. Più al fabbro ferrajo Novaresio per chiodi Rivati ed altra ferramenta per detta Incona 1.2:7". Ancora nel 1784: "per tela gialla ossia Sandulina rasi n. 17 1/2 per coprire l'incona". L'identificazione dell'opera con il dipinto di cui si parla nei docuementi è garantita da alcune fotografie in possesso del Comune di Beinasco, che mostrano il dipinto ancorato alla parete di fondo della chiesa, al di sopra dell'altare. Da un punto di vista stilistico, l'opera in esame rimanda alla situazione piemontese intorno al terzo quarto decennio del secolo XVII, ma con dei riferimenti di cultura più ampia. Appare da verificare ad esempio la possibilità di citazioni da opere di ambito fiammingo, per la raffinatezza di alcune figure come la Maddalena; in generale l'approssimazione nella sintassi compositiva fa comunque pensare a un "montaggio" di parti diverse, tratte magari da incisioni
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100046834
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0