busto di Marco Tullio Cicerone

busto 1800 - 1849

Il celebre oratore appare con la testa lievemente volta verso destra. Le rughe che gli solcano la fronte, le labbra strette e lo sguardo fisso innanzi danno al volto un'espressione intensa. Il mezzo busto appoggia su una colonna di legno dipinta finto marmo grigio e nero

  • OGGETTO busto
  • MATERIA E TECNICA legno/ marmorizzazione
    marmo bianco/ scultura
  • MISURE Profondità: 26
    Altezza: 50
    Larghezza: 36
  • ATTRIBUZIONI Bogliani Giuseppe (1805/ 1881)
  • LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il busto di Marco Tullio Cicerone, eseguito da Giuseppe Bogliani durante il soggiorno romano, entra a far parte delle collezioni del Castello d'Agliè fin dal 1855 quando è registrato dal pittore Sampietro nel "Catalogo di quadri ed oggetti d'arte esistenti nel R. Castello..." al n. 66 nella sala della Deposizione, come conferma anche la traccia dell'etichetta "CASA DI S.A.R./ il Duca di Genova...." che ancora s'intravvede sul retro dell'opera. Nello stesso anno il busto risulta trasferito nel vestibolo alla Galleria delle Arti (22), come indica l'"Inventario estimativo dei mobili, oggetti fissi, e semoventi, esistenti nel Castello..." al n. 336. Nel 1876 <<1 Piedistallo in legno verniciato con busto in marmo rapp.te Marco Tullio S. Cicero del Bogliani di Roma>> è segnalato col n. 47 nella Galleria del Teatro, dove risulta ancora collocato nelle successive inventariazioni del 1908 (n. inv. 524) e del 1927 (n. inv. 2943). Nel 1964 il <> è ancora segnalato nella Galleria ora detta "d'Arte", ambiente che, destinato fin dall'origine ad accogliere la quadreria dei San Martino, fu arricchito di dipinti e sculture per esplicita volontà di Maria Cristina, vedova del re Carlo Felice e ad opera del successivo proprietario, Ferdinando, dopo la morte della regina nel 1849. L'attuale allestimento risale al secondo dopoguerra ed è dovuto ad Umberto Chierici, soprintendente ai Monumenti del Piemonte (cfr. Biancolini D./ Gabrielli E. a cura di, Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni, Torino 2001, pp. 42, 93 n. 174). Giuseppe Bogliani studiò inizialmente a Torino sotto la direzione di Amedeo Lavy e dal 1825 a Roma presso l'Accademia di San Luca, frequentando contemporaneamente le botteghe di Carlo Finelli e di Bertel Thorvaldsen, dal quale apprese la lezione neoclassica. Rientrato a Torino, nel 1828 eseguì le statue di San Giovanni Battista e San Carlo Borromeo per la chiesa della Gran Madre, la Madonna (1836) per la piazza della Consolata e il monumento a Pietro Micca (1838) conservato nel Museo omonimo, realizzato su commissione del Re Carlo Alberto. Fu insegnante aggiunto alla cattedra di scultura di Giuseppe Gaggini all'Accademia Albertina; alcuni suoi busti si conservano all'Accademia stessa e nel Museo del Risorgimento in Palazzo Carignano (cfr. A. Panzetta, Bogliani Giuseppe, in Maggio Serra R. a cura di, Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea Torino. L'Ottocento. Catalogo delle opere esposte, Torino 1993, p. 403; A. Panzetta, Dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento e del primo Novecento, v. I, Dizionario, Torino 1994, p. 53)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100046750
  • NUMERO D'INVENTARIO 203
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2006
  • ISCRIZIONI lato destro, in basso - G. Bogliani f. Roma - corsivo - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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