busto ritratto di Giuseppe Luigi Lagrange

busto, 1839 - 1839

La testa di Lagrange è appena volta verso sinistra e lo sguardo fissa un punto in lontananza; le labbra chiuse e l'espressione seria danno un tono suntuoso al ritratto. L'opera poggia su una colonna quadrata in legno dipinto a finto marmo grigio, con una base in legno nero

  • OGGETTO busto
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Gallassi Andrea (1793/ Notizie Fino Al 1839)
  • LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'ossequio verso i Savoia è tra i temi più ricercati dalla regina vedova Maria Cristina sia nelle commissioni dirette di opere che negli acquisti presso le maggiori esposizioni, in primo luogo la Promotrice di Torino. Lo dimostrano busti di sovrani e di autorevoli personaggi dello Stato come l'erma di Giuseppe Luigi Lagrange firmata e datata 1839 da Andrea Galassi. L'opera fu commissionata allo scultore sassarese, durante il suo pensionato romano, per conto di Maria Cristina dal Conte Filiberto Avogadro di Collobiano, come ricorda l'iscrizione incisa sul fianco destro del busto. L'effigie del Lagrange è già registrata nelle collezioni del Castello d'Agliè a partire dal 1855, quando nel "Catalogo di quadri ed oggetti d'arte esistenti nel R. Castello...", il pittore Sampietro lo ricorda al numero 61 nella sala della Deposizione. Nello stesso anno l'"Inventario estimativo dei mobili, oggetti fissi, e semoventi, esistenti nel Castello..." segnala al n. 337 <<.. 1 busto simile [a M. Tullio Cicerone] di G. Luigi Lagrange di Andrea Gallassi alt. 65 p. 35 su colonna legno colorita come le precedenti. 500>> nel "Vestibolo alla Galleria delle Arti N. 33". Pochi anni più tardi, nel 1876, è catalogato al numero 67 nella galleria del Teatro (22), dove è ancora registrato nel 1908 e nel 1927. Nel 1964 con il numero 202 è segnalato nello stesso ambiente, ormai definito Galleria d'Arte, dove ancora oggi si trova. Questo locale, destinato fin dall'origine ad accogliere la quadreria dei San Martino, fu arricchito di dipinti e sculture per esplicita volontà di Maria Cristina, vedova del re Carlo Felice e ad opera del successivo proprietario, Ferdinando, dopo la morte della regina nel 1849. L'attuale allestimento risale al secondo dopoguerra ed è dovuto ad Umberto Chierici, soprintendente ai Monumenti del Piemonte (cfr. Biancolini D./ Gabrielli E. a cura di, Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni, Torino 2001, pp. 41-42, 93 n. 173)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100046749
  • NUMERO D'INVENTARIO 202
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2006
  • ISCRIZIONI fianco sinistro - ANDREA GALLASSI DI SASSARI/ SCOLPI' IN ROMA NEL 1839 - corsivo - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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