adorazione dei pastori

dipinto,

Sullo sfondo di architetture scure, si intravede attraverso un arco, un paesaggio collinoso azzurro con case. La luce illumina in primo piano il Bambino, la Madonna orante e sfiora San Giuseppe, il pastore inginocchiato e la donna in piedi a destra. Composizione: in primo piano la Madonna, un angelo e un pastore formano un semicerchio attorno al Bambino; più in fondo, al centro, in ombra, si intravede un giovane pastorello. Alla figura di San Giuseppe in piedi sulla sinistra, alle spalle di Maria, sono contrapposti un vecchio barbuto e una giovane donna. In alto, al centro della lunetta, volano due putti recanti un cartiglio con la scritta: Gloria in excelsis Deo. I colori sono vivi, spiccano l'azzurro del manto della Madonna e il mantello del pastore. A destra della scritta è raffigurato uno stemma. Lo scudo è troncato; nella partizione superiore lo smalto del campo è giallo e vi è raffiguratra un'aquila spiegata nera, con corona. Nella partizione inferiore lo smalto del campo è azzurro e la figura è costituita da una colonna grigia eretta alla quale sono appese due chiavi. L'ornamento esteriore è costituito in cima allo scudo dall'elmo con cimiero rosso e nella parte inferiore da un nodo rosso con nastri svolazzanti. Il dipinto è inserito in una cornice di legno dorato

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Villanova Mondovì (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto databile al secondo quarto del XVIII secolo, stilisticamente presenta diversi punti di contatto con la produzionbe cuneese di Giovanni Pietro e Paolo Amedeo Botta, le opere dei quali sono conservate a Cuneo, Entraque, Castelamgno ed Elva (cfr. G. Galante Garrone, per il nuovo Museo: Ricerche in Palazzo Audifreddi e nel territorio, in Dal territorio al Museo, Atti delle Giornate di Studio, Cuneo, 1981, con bibliografia precedente e E. Ragusa, Gli arredi, in Elva, un paese che era, a cura di don Ettore Dao, Savigliano, 1985, p. 126). Si riconoscono infatti alcune tipiche sigle di questi pittori e sempificazioni "naives" di modelli prestigiosi presenti nel Monregalese quali le pale di Francesco Antonio Mayerle conservate a Vicoforte, Mondovì e Frabosa. L'iconografia deriva dall'Adorazione dei pastori della Galleria Sabauda, cat. n. 369, tradizionalemnte attribuita a H. Goltius. Quest'ultimo dipinto, su rame, di piccole dimensioni, appartenne alla collezione viennese del principe Eugenio, pervenuta alla Corte di Carlo Emanuele III di Savoia nel 1741 (C. Spantigati, Vecchie e nuove precisazioni sulla quadreria del principoe Eugenio di Savoia, in Conoscere la Galleria Sabauda, Documenti sulla storia delle sue collezioni, Torino, 1982, pp. 17,21). A riprova della fortuna locale del dipinto nordico si può citare un'altra derivazione da detto rame reperibile nella parrocchiale di Pradeboni, frazione di Peveragno, in una tela che ha subito evidenti riduzioni di dimensioni nell'adattamento alla cornice. In entrambe le tele monregalesi è scomparsa la figura di schiena in primo piano, tipicamente manieristica; il dipinto di Villanova appare semplificato rispetto a quello di Pradeboni (sono state ad esempio eliminate le figure sulla sinistra, sostituite da San Giuseppe mentre è comune alle due tele la posizione del bambino con la gamba destra sollevata diversamente dal dipinto della Sabauda. Altri particolari che ritroviamo nel rame (ad esempio il volto del vecchio sulla destra, la paglia della rustica culla) e non nella tela di Prodeboni fanno pensare però che la tela di Villanova derivi da un'incisione o comunque da un altro modello locale finora non reperito. Un'ulteriore conferma alla datazione qui proposta su basi stilistiche e coerente alla data di arrivo del rame nella collezione sabauda, viene dai documenti. La visita di monsignor Casati del 1758 (Archivio Curia Vescovile Mondovì: Visita Casati, 1758, f.239 r) ci informa sull'erezione della Compagnia sotto il titolo della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo nel 1735 da parte dell'avvocato Giovanni Riccardo Toscano, che in base ad una relazione del 1886 (Mazzo Villanova P. Relazione della parrocchia di S. a Cattarina V.e e M.e Comune di Villanova retta da me Giacomo Tonelli di questo luogo (...)terminata in xbre 1886, p. 66) risulta morto nel 1743. Abbiamo così un sicuro "post quem" per la data di commissione del quadro da parte del priore Francesco Felice Toscano (nominato nella visita Casati) succeduto al fondatore della Compagnia, il cui nome è chiaramente leggibile nell'iscrizione qui sopra riportata. Lo stemma dipinto, di timbro laico, non è stato rintracciato ma è probabile che appartenga alla famiglia Toscano. Per la fortuna dei modelli nordici nella pittura cuneese si ricordi anche la tela della Natività in San Sebastiano a Cuneo derivata da un dipinto disperso di Hans Van Aachen (Galante Garrone, Indagini campione, in Radiografia di un territorio, Catalogo della mostra, Cuneo, 1980, p. 220). Da notare inoltre che sul retro della lunetta, in corrispondenza all'incirca della caduta di colore, è incollato un foglio bianco, strappato, sul quale si legge: "Il Cancelliere della/invita il sig. avv. Ruata [- - - - - -] a pagare direttamente al sig. ricevitore l[- - - - - -]/ emanata oggi dalla Pretura Monviso n [- - - - - - ]Scalvedi/ Matti Elisa/ Torino li, 18 gennaio 1889/ notificato oggi il suesteso avviso al sig./ Torino, li 18 gennaio [- - - - - -] n. 32 bis."
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100042408
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1987
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul cartiglio degli angeli - Gloria in excelsis Deo - a penna - latino
  • STEMMI in basso a destra - nobiliare - Stemma - Lo scudo è troncato; nella partizione superiore lo smalto del campo è giallo e vi è raffiguratra un'aquila spiegata nera, con corona. Nella partizione inferiore lo smalto del campo è azzurro e la figura è costituita da una colonna grigia eretta alla quale sono appese due chiavi. L'ornamento esteriore è costituito in cima allo scudo dall'elmo con cimiero rosso e nella parte inferiore da un nodo rosso con nastri svolazzanti
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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