paramento liturgico, insieme - manifattura francese (primo quarto sec. XVIII)

paramento liturgico,

Il parato si compone di una pianeta, due tunicelle, due stole e tre manipoli. Le tunicelle sono confezionate rispettivamente con 18 e 20 pannelli di tessuto, utilizzando nella partitura centrale teli a tutta altezza; le stole ed i manipoli si compongono di diversi frammenti di tessuto: rispettivamente 6, 7 e 3, 5, 6. Le guarnizioni sono realizzate impiegando almeno cinque tipi differenti di galloni. Tutti gli elementi sono foderati. Disegno a pizzo; impostazione verticale speculare. Al centro una composizione di forma ovale con fiori e foglie intrecciati a pizzi e piccoli tralci fioriti racchiude un frutto fantastico esoticheggiante e culmina con tre grand fiori simili a dalie. Un festone di pizzi, piccole foglie, bacche e minuti fiorellini segue il profilo esterno del motivo centrale assumendo un andamento sinusoidale e contorna il disegno secondario lateraliìe di melograni tra foglie e fiori che si sviluppa lungo i bordi del tessuto. Colori: fondo rosso, disegno bianco e argento e, in zone limitate, verde, blu, azzurro, giallo e rosa. Orditi: uno di fondo, seta rossa, 124 fili/cm; uno di legatura, seta bianca 31 fili/cm. Proporzioni: quattro fili di fondo, un filo di legatura. Trame: una di fondo, seta bianca, 21 colpi/ cm; una liserè, seta verde [Continua in OSSERVAZIONI]

  • OGGETTO paramento liturgico
  • MATERIA E TECNICA filo d'argento/ tessitura a telaio
    seta/ broccata in seta
    seta/ lampasso
    seta/ liseré
    seta/ taffetas
    tela di canapa
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Villanova Mondovì (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno del tipo "a pizzo" risponde alle caratteristiche di questa particolare tipologia decorativa comparsa alla fine del XVII secolo e prodotta fino alla metà del secolo successivo: impianto a ovali, ordinata simmetria e specularità, motivi di ispirazione esotica, cornici ad imitazione di pizzi, colori vivaci e contrastanti, realizzati generalmente con la tecnica del lampasso (M. Cuoghi Costantini, Dagli sciamiti ai lampassi. Origine e sviluppo dei broccatelli, in D. Devoti - G. Romano (a cura di), Tessuti antichi nelle chiese di Arona, Torino 1981, pp. 42-43). La presenza di due composizioni decorative, una centrale più evidente ed una laterale tagliata a metà dai bordi del tessuto, è sapientemente sfruttata nella confezione delle tunicelle: vengono infatti a combaciare i bordi di due teli di tessuto ottenendo così un diverso sviluppo decorativo. Per la pianeta è riproposto un espediente molto frequente nell'accostamento dei teli di questo paramento: le fasce laterali del tessuto sono invertite e la loro posizione è sfalsata rispetto al disegno del telo centrale; ne risulta una nuova composizione. La versatilità di impiego è forse uno dei motivi della fortunata frequenza con cui i tessuti "a pizzo" ricorrono tra i parati liturgici. Nell'Italia settentrionale si sono conservati numerosissimi esempi, e questo stesso disegno lo ritroviamo in un piviale e paliotto della COnfraternita dell amIsericordia di Torino attribuito alla prima metà del XVIII secolo (M. Viale Ferrero, Tessuti e ricami, in V. Viale (a cura di), Mostra del Barocco piemontese, catalogo della mostra, Torino 1963, n. 17, p. 11 tav.9); in una pianeta del Santuario della Madonna di Loreto a Graglia in provincia di Vercelli datatta generalmente al secolo XVIII (scheda di Soprintendenza di S. Novelli); e in un parato liturgico conservato nella sacretia della cattedrale di Mondovì. Un altro disegno, non identico ma molto simile, attribuito al XVIII secolo, è quello di un paliotto del duomo di Reggio Emilia (Sete ed arazzi a Reggio Emilie, catalog odella mostra, reggio Emilia 1966, p. 81). Questo tessuto potrebbe essere stato prodotto in Francia, e più specificatamente a Lione dove venne ideato il "decor a dentelles" (D. Devoti, L'arte del tessuto in Europa, Milano 1974, p. 27) o in Italia Settentrionale; l'abbondanza di confronti in territorio piemontese invita a pensare ad una manifattura torinese, ma sono ancora troppo poche le notizie sui disegni prodotti a torino nei primi anni del Settecento, tali da non conserntire conferme per questa ipotesi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100031090-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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