ascensione di Cristo

dipinto,

La figura di Cristo avvolta in un telo rosso dagli esuberanti panneggi è contornata da un'aureola raggiata; sei cherubini e quattro angeli le fanno corona nella parte superiore del dipinto, mentre in basso sono inginocchiate nove figure di apostoli. Questi indossano vesti e mantelli di colori cangianti: rosso, verde, grigio, ocra e viola. Poco sotto ai piedi del Cristo, in scala minore rispetto agli apostoli, è raffigurato il committente

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Villanova Mondovì (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 24 aprile 1590, "Inseguendo la promessa fatta al nobile Messer Nicolao Rovere di detto luogo per li agenti di detta Comunità l'anno prossime passato di rimettergli la Capella esistente nella chiesa di S. Caterina del presente luogo dedicata et eretta in honore del Santissimo Sacramento del Nostro Signore posta à mano destra del Choro appresso la sacrestia di detta chiesa ad effetto di fare in detta capella una Ancona et monumento, quali capella, Ancona et monumento siano per l'avvenire di detto Messer Nicolao et soi posteri mediante una honesta somma di denari da pagarsi per detto Messer Nicolao alla presente comunità in aiuto di fare uno tabernacolo per il Corpus domini et da giudicarsi detta somma per Messer Gasparino Boveto Messer Cristofforo Tonello, Giò Georgio Garello et Messer sottoscritto et havendo detti eletti giudicato che detto Messer Nicolao havesse a pagar in sissidio di detto tabernacolo scudi Trenta da fiorini otto l'uno"(Archivio della Curia Vescovile della Diocesi di Mondovì, mazzo Villanova P, foglio sparso, 1590). Si apre così la vicenda che portò alla fondazione della cappellania dell'Ascensione per testamento di Nicolao Rovore nell'aprile 1610 (cfr. Archivio della Curia Vescovile della Diocesi di Mondovì, Fondazioni e investiture dal 1406 al 1729, 19/4/1610). Questi due documenti consentono di fissare la collocazione cronologica del dipinto dell'Ascensione all'interno del ventennio 1590-1610. Più probabilmente la commissione del dipinto risale ancora all'ultimo decennio del Cinquecento: già nel 1593 infatti il vescovo Castruccio rileva la presenza dell'altare dell'Ascensione di Nicolao Rovore (Archivio della Curia vescovile di Mondovì, decreti della Visita Pastorale di monsignor Castruccio, 1593, contenuti negli Acta Visitationis Civitatis, et Diocesis Montisregalis facta per me Jo.Ant.Episcopum, 1599, c. 42r.). Inoltre in quello stesso decennio si assiste ad un radicale rinnovamento delle presenze figurative all'interno della parrocchiale di Santa Caterina sino all'arrivo, nel 1597, della grande pala della Madonna del rosario (Dardanello, 1985, p. 120). Della stessa mano che ha dipinto la tela dell'Ascensione è ancora conservata nella parrocchiale una lunetta raffigurante l'Incoronazione della Vergine: il confronto tra il viso del Dio Padre nella lunetta e il volto del quarto apostolo da sinistra nella tela dell'Ascensione è particolarmente puntuale. Non solo, il supporto dei due dipinti è una identica tela con disegno a maglie romboidali per slegature di trama e di ordito. Si potrebbe supporre l'appartenenza dei due dipinti ad una stessa pala, ma l'ipotesi non è verificabile in base alle misure: la tela dell'Ascensione è stata decurtata ai lati e nella parte superiore, e la sua larghezza è oggi minore di quella della lunetta dell'Incoronazione della Vergine. Ancora nella stessa parrocchiale di Santa Caterina occorre ricordare l'immagine del Cristo Risorto con i simboli della passione dipinta ad affresco sulla controfacciata e già segnalata dal vescovo Castruccio nel 1599 (Archivio della Curia vescovile di Mondovì, Visita Pastorale di monsignor Castruccio, ottobre 1599, c. 97r.), che appartiene alla stessa area culturale "di tardo manierismo rinvigorita da alcune presenze centro italiane nel Piemonte meridionale, che conosce nel Monregalese la sua più tarda fortuna" (P. Dardanello, Spazio religioso e paesaggio devozionale: i casi di Villanova e Terre, in Valli Monregalesi: arte, società, devozioni, a cura di G. Galante Garrone, S. Lombardini, A. Torre, Vicoforte 1985, pp.120-121), e che è stata di recente indagata da G. Galante Garrone (cfr. Arte sacra dal Cinquecento al Settecento in Valli Monregalesi: arte, società, devozioni, a cura di G. Galante Garrone, S. Lombardini, A. Torre, Vicoforte 1985, pp. 82-106; Un esempio cuneese, in Pio V e Santa Croce di Bosco. Aspetti di una committenza papale, a cura di C. Spantigati e G. Ieni, Alessandria 1985, pp. 429-433)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100042400
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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