cassetta, elemento d'insieme di Manifattura di Mennecy (sec. XVIII)

cassetta, ca 1750 - ca 1750

Cassetta parallelepipeda impiallacciata di mogano venato con losanghe inserite in una trama ortogonale, ottenute con il taglio diagonale di tasselli di legno a venature giustapposte. Il coperchio è incernierato sul retro con arresto a saetta e ha una presa ad anello ed una serratura a due ganci. Nell'interno, foderato con seta color blu di prussia, gli spigoli e i bordi delle sedi dei vasetti sono marcati da bordini a treccia ricamati in giallo

  • OGGETTO cassetta
  • MATERIA E TECNICA ARGENTO
    FERRO
    peltro
    cotone/ velluto
    legno di mogano/ impiallacciatura
  • ATTRIBUZIONI Manifattura Di Mennecy (notizie Sec. Xviii)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Insieme alla coppia di pot-pourri di cui alle scheda n. 01/00039593 (C. BERTANA (in Porcellane e argenti del Palazzo Reale di Torino, catalogo della mostra, a cura di A. GRISERI e G. ROMANO, Torino 1986, pp. 282-283), questi pezzi sono gli unici, tra tutti quelli provenienti dal Palazzo Ducale di Colorno, in cui è possibile seguire un collegamento inventariale diretto con Torino: l'etichetta a scudo incollata sul fondo esterno della cassetta corrisponde, secondo le ricerche di C. BERTANA (cit., 1986, p. 283), alla descrizione fornita dall'inventario della reggia parmense del 1861. Anche in questo caso, come discusso nella scheda OA già citata, si tratta di un arrivo da collocarsi probabilmente intorno al 1863, certamente prima del 1880, quando inizia la registrazione negli inventari di Torino. I vasetti, sul bordo di uno dei quali C. BERTANA (cit., p. 283) identifica un marchio di Parigi (testa di cane incisa, 1738-1744), ripetono una tipologia assai diffusa tra le manifatture francesi dell'area parigina, che, in modo particolare nel secondo quarto del XVIII secolo, offrono un repertorio ispirato alla moda del blanc de Chine. Le fabbriche di Saint-Cloud, di Mennecy e, in misura minore, per le statuine monocrome, di Chantilly, seguono l'esempio di Meissen che dal secondo decennio del Settecento inizia a copiare i modelli e il repertorio decorativo orientale. Saint-Cloud e Mennecy traducono però il lessico orientale e orientalizzante in un gusto naturalistico, spesso declinato con raffinatezze rocailles in linea con la cultura europea più aggiornata. Un decoro simile a quello dei vasetti del Palazzo Reale di Torino può essere indicato nel "gabeletcouvert" di Saint-Cloud, nell caffettiera e zuccheriera di Chantilly e, in modo particolare, nel vaso di Mennecy pubblicati in AA. VV., Les porcelainiers du XVIIIe siècle français, Losanna 1964, pp. 67, 140, 150. Le montature in argento venivano realizzate da ateliers specializzati che rifornivano indifferentemente le fabbriche attorno a Parigi, (si veda il vaso da toeletta con motivi decorativi incisi uguali a quelli dei vasi torinesi a fig. 23 di W. B. HONEY, French Porcelain of the 18th century, Londra 1959, pp. 13-18. Medesime considerazioni possono essere applicate alla cassetta che trova ampio riscontro con i lavori ad intarsio geometrico degli ebanisti francesi del secondo quarto del XVIII secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039591-2
  • NUMERO D'INVENTARIO 1643
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI Sul fondo - 4838 - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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