ELEMENTI DECORATIVI

scatola, 1850 - 1880

Corpo emisferico, simulante un cestino di vimini intrecciati, orlato da una teoria di foglie; manici a tralcio, piede espanso ornato da volute e conchiglie. Coperchio emisferico a vimini intrecciati; pomolo a forma di anemone con foglie e boccioli. Vimini gialli con rilegatura a treccia azzurra; foglie, volute e conchiglie rialzate in oro. Sul fondo del cestino, mazzolino di fiori policromi entro cornice a smerli dorati, su fondo bianco. Anemone policromo su coperchio

  • OGGETTO scatola
  • MATERIA E TECNICA porcellana/ modellatura/ pittura/ doratura
  • MISURE Diametro: 145 mm
    Altezza: 195 mm
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italia Settentrionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il gusto per la lavorazione virtuosistica della pasta di porcellana raggiunse la soglia di una consolidata caratteristica produttiva nella manifattura di Niderviller a partire dagli anni sessanta del XVIII secolo. Sotto la direzione di Jean Louis de Beyerlé la fabbrica lorenese trovò un fortunato campo di applicazione nell'imitazione delle più delicate e sottili materie naturali - gusci d'uovo e petali di fiori - e delle lavorazioni più minuziose, prime tra tutte l'intreccio di canestri (J. Fischer, in AA.VV., Les porcelainiers du XVIIIe siècle français, Parigi 1964, p. 262). Negli ultimi decenni del secolo, la mnaifattura di Wegwood contribuì largamente alla diffusione di questo tipo di prodotti. I Dortu imitarono largamente la produzione della mnaifattura inglese, sia a Nyon che a Torino, e nel loro catalogo si contano, ancora ad inizio Ottocento, lavorazioni di vassoi e cestini a finto canestro vicinissime ai modelli di Wegwood. Tuttavia, fu soprattutto con l'elaborazione, risalente al secondo decennio del secolo XIX, del tipo di porcellana "a guscio d'uovo" - adottata poi da buona parte delle mnaifatture europee verso la metà del secolo - che si diffuse la moda delle lavorazioni a giorno e la ricerca della "porcellana leggera" (V. BROSIO, Porcellane e maioliche dell'Ottocento a Torino e Milano, Milano 1972, p. 37, fig. 44 e tav. XXXIV). In Irlanda, a Belleeck, la manifattura di Daniel Mc Birney, dal 1857 (o 1863) si specializzò con notevole fortuna in questo tipo di prodotti, e i modelli realizzati vennero a loro volta apertamente imitati in Europa e negli Stati Uniti. Un cestino molto simile all'esemplare di Torino e direttamente rapportabile nella tecnica di esecuzione, nel modo di intrecciare tra loro i vimini e di sovrapporli a losanga realizzato dalla fabbrica irlandese (A. FAY-HALLE - B. MUNDT, La porcelaine européenne au XIXe siècle, Friburgo 1983, p. 221, fig. 391) deve pertanto essere preso in considerazione verosimilmente come esempio di una tipologia probabilmente rielaborata da una mnaifattura dell'Italia settentrionale, come suggerirebbe la predilezione per modelli decorativi barocchi riproposti con un processo di semplificazione che si avvale del ripasso cromatico come mezzo di accentuazione del rilievo plastico e l'inserimento di brani pittorici naturalistici del tutto assenti nel modelli di MC Birney
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039499
  • NUMERO D'INVENTARIO 426
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI Sul verso, su etichetta - R. Palazzo Torino/ n. 426/ S.M -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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