angeli

decorazione plastica,

L'ornato esuberante della volta è organizzato secondo uno spirito di latente ma rigorosa geometria. La volta è divisa in tre campi affrescati, agli angoli dei quali inizia la decorazione a stucco con quattro testine cherubiche delimitate in cornice mistilinea, con decoro fitomorfo. Tutto intorno corre una decorazione che intervalla ghirlande di fiori e frutta, a figure di putti alati, sostenenti cartelle dai bordi a voluta. Sull'arcata che delimita l'ingresso alla cappella sono poste a intervallare tre campi ovali affrescati. All'opposto, sulla parte alta della cappella, la decorazione a stucco continua con una sorta di tendaggio aperto, fermato da un cordone e ricadente in pieghe ai due lati; al centro, una elegante riquadratura di finestra, con cornici ornate da motivi fitomorfi, a volute e teste cherubiche

  • OGGETTO decorazione plastica
  • AMBITO CULTURALE Bottega Luganese
  • LOCALIZZAZIONE Chieri (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione a stucco della volta e di parte della parete ei fondo della cappella, su cui non si è reperita documentazione d'archivio, venne presumibilmente realizzata nell'ambito di ampi lavori eseguiti nella chiesa intorno e subito dopo la metà del XVII secolo, epoca a cui si riconducono diverse ancone d'altare, oltre all'analoga decorazione a stucco della seconda cappella a destra, e nella sua struttura originaria quasi completamente stravolta dai restauri di inizio Novecento, anche quella della terza cappella a sinistra (cfr. scheda cartacea OA n° 16 e cfr. scheda OA SBAS TO 01/00039315). La decorazione a stucco secentesca, la cui esuberanza plastica risulta organizzata entro i rigorosi schemi di una latente geometria, richiama esempi legati agli stessi cantieri di corte e in particolare al cantiere di Venaria Reale, dove tra 1660 e 1663, in concomitanza con le fasi costruttive, intervengono per le parti a stucco raffinate maestranze di origine luganese. Anche a Chieri la decorazione di questa come della successiva cappella dovette essere attuata da una équipe di stuccatori luganesi, appartenenti ad una generazione successiva a quella dei Bianchi e dei Casella, ma prima dell'imporsi della leadership di Pietro Somasso, verso la fine del XVIII. La caratteristica ideazione del decoro doveva prevedere, nella sua veste originaria, una stretta complementarietà tra stucco e decorazione pittorica, ora scarsamente percepibile: gli affreschi sono infatti opera di mediocre livello qualitativo, ascrivibile ai restauri dell'inizio del secolo XX (cfr. scheda cartacea OA SBAS TO n° 16)
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039311
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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