San Bartolomeo
dipinto,
1500 - 1549
La tavola, inquadrata da semplice cornice in legno dipinto di grigio con filetto oro, presenta la figura di S. Bartolomeo posta di due terzi, che si staglia contro uno scomparto a fondo nero arabescato, ai cui lati si intravede uno scorcio di paesaggio. Il santo ha in mano il lungo coltello del martirio e, nella destra, regge un libro aperto. La gamma cromatica spenta è impostata su una tonalità oliva contrastante con il rosso della veste
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 62
Larghezza: 41
- AMBITO CULTURALE Ambito Vercellese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Camillo Leone
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Langosco
- INDIRIZZO Via Camillo Leone, 19, Vercelli (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola è costituita di due elementi lignei (per le rispettive misure si veda il campo "Misure Varie") uniti da un tassello a coda di rondine. L'elemento di larghezza maggiore è maggiormente danneggiato dall'attacco di insetti xilofagi. Nel vecchio elenco dei dipinti esposti al Museo Leone, prima del definitivo allestimento Viale, la tavola è descritta al n° 39 come opera di scuola lombarda del XV secolo. L'indicazione è priva della provenienza nè il dipinto compare tra i quadri acquistati dal Leone. Per la sua collocazione nell'ambito della pittura vercellese del primo Cinquecento, se ne può ipotizzare la presenza all'interno della pinacoteca delle Belle Arti, che confluì alla vigilia della prima guerra mondiale nelle raccolte Leone. Della sua acquisizione non se ne trova però traccia nei verbali delle sedute e neppure nell'Elenco dei quadri ed affreschi" conservato nell'Archivio dell'Istituto (ms. 497). Le caratteristiche stilistiche, per quanto è possibile valutare nel presente stato di conservazione, rivelano una adesione ai modi giovenoniani nel morbido panneggio gonfiato, nella pacata espressione del volto, nello sguardo, nel tipo di barba rada e filamentosa. L'opera offre puntuali riferimenti, soprattutto per il pannello di sfondo decorato, con la tavola ora a Brera e già a Torino nella collezione Balbo Bertone attribuite allo pseudo-Giovenone, al quale si adatterebbero anche il modellato morbido e il timbro spento dei colori (cfr. G. Romano, "Casalesi del Cinquecento. L'avvento del manierismo in una città padana", Torino 1970, nota a p. 24; G. Romano (a cura di), "Gaudenzio Ferrari e la sua scuola. I cartoni cinquecenteschi dell'Accademia Albertina", catalogo della mostra, Torino 1982)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039261
- NUMERO D'INVENTARIO 189
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1986
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0