battesimo di Cristo

dipinto, 1690-1710

La tela, arcuata nella parte centrale del lato superiore, raffigura il battesimo di Cristo. La scana, occupata in gran parte dalle quattro figure di imponenti dimensioni e incombenti sul primo piano, si svolge sulla sponda rocciosa di un fiume che scorre in una natura lussureggiante. Sullo sfondo è uno scorcio di città. A destra S. Giovanni, avvolto in un gonfio manto rosso, è colto nell'atto di battezzare il Cristo, che si trova al centro della composizione, in piedi, con le mani giunte. Sulla sinistra due angeli assistono alla scena

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 235
    Larghezza: 160
  • AMBITO CULTURALE Ambito Vercellese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Camillo Leone
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Langosco
  • INDIRIZZO Via Camillo Leone, 19, Vercelli (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fu acquistato "dagli eredi del fu sacerdote don Giuseppe Altariva, insieme ad una decina di altri dipinti, da un vecchio inventario autografo del Leone, che così lo descrive: "grande dipinto ad olio (ancona) sopra tela, con telaio, composto da quattro figure grandi rappresentanti il battesimo di Gesù Cristo; è senza cornice, e nella parte superiore arcuato. Ha qualche rottura nella tela. Misura metri 2,35 per metri 1,60". L'elenco, nel quale compare tra l'altro anche lo stendardo di scuola laniniana, oggi al Borgogna (Cfr. P. Astrua-G. Romano (a cura di), "Bernardino Lanino", catalogo della mostra, Vercelli 1985, p. 145), nulla dice riguardo le modalità e la data dell'acquisto (per complessive lire cinquecento); quest'ultima si può comunque circoscrivere agli ultimi anni dell'Ottocento, essendo l'Altariva morto nel 1891, come risulta dal necrologio apparso su "La Sesia" del 5 maggio di quell'anno, da cui si viene a sapere che "Il suo nome era legato ad alcune ingegnose innovazioni da lui introdotte nella costruzione degli organi da chiesa". La forma della tela, arcuata al centro e le dimensioni, fanno pensare ad una pala d'altare proveniente da qualche parrocchia del circondario vercellese, occultata all'epoca della soppressione degli ordini religiosi, attuata dal governo francese. Tratta dal Battesimo di Gaudenzio Ferrari, conservata in S. Maria presso S. Celso a Milano, è copia quasi fedele eccetto qualche modifica apportata nella vegetazione, nella forma della tela, nell'abolizione del gruppo dell'eterno tra gli angeli e, stilisticamente, nei panneggi più 'gonfiati'. Indipèendentemente dall'epoca dell'esecuzione, che comunque per caratteri stilistici e per l'esame della tela si può collocare tra il XVII e il XVIII secolo, l'opera si inserisce in quel "culto per Gauidenzio" che si mantenne sempre vivo in Valsesia e a Vercelli (cfr. M. Rosci-S. Stefani Perrone (a cura di), "Pinacoteca di Varallo. Recuperi e indagini storiche", Varallo 1981, p. 57; AA.VV., "Gaudenzio Ferrari e la sua scuola", torino 1982). Una copia Ottocentesca ad affresco della stessa opera che decora una cappelletta nella zona di Campertogno (G. Molino, "Campertogno", Torino 1985, p. 256) e, in questo stesso museo, una replica della Madonna degli Aranci di S. Cristoforo (cfr. scheda cartacea SBAS TO n° 18) vanno ad aggiungersi al ricco repertorio di opere che fino all'Ottocento mantennero viva la pittura del maestro valsesiano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039251
  • NUMERO D'INVENTARIO 124
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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