altare, opera isolata di Martinez Francesco, Casella Giovanni Rocco (seconda metà sec. XVIII)

altare,

Altare alla romana, con predella rettangolare composta da quattro lastre a bordi e angoli smussati e pedana in legno. Ha un corpo frontale a forma di tronco di piramide rettangolare, su un piedistallo a gradini e modanatura a cordoni e gole e ai lati due teste leonine con anello di legno dorato. Dietro, un corpo a linea squadrata, sporgente ai lati e leggermente svasato al di sopra della mensa; mensa e gradino d'altare di bardiglio. Il tabernacolo ha forma di edicola e culmina con un piano circolare bordato da un collare ad anello. In marmo verde di Susa la fascia inferiore; giallo con striature violacee le lastre più grandi; in marmo rosso gli spacchi della parte superiore. Il tabernacolo ha sportello metallico moderno, bombato, con rilievo raffigurante l'Annunciazione. La parte posteriore dell'altare è chiusa da pareti in legno. Sull'altare poggia la macchina processionale dell'Addolorata

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA marmo giallo/ scultura
    legno/ intaglio/ doratura
    marmo bardiglio/ scultura
    marmo nero/ scultura
    marmo rosso/ scultura
    marmo verde di Susa/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Martinez Francesco (1718/ 1777): disegnatore
    Casella Giovanni Rocco (notizie 1774 Ca): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La parrocchia della S.ma Annunziata era anticamente sede di una Confraternita. L'altare apparteneva alla CAppella dell'Addolorata costruita tra il 1773 e il 1774 su deliberazione del Consiglio della Confraternita attestata nell'Ordinato del 16 agosto 1773. I lavori di architettura furono affidati a Ignazio Giulio, madal VI Registro dei Mandati della Confraternita (Archivio della Confraternita della S.ma Annunziata, collocazione provvisoria presso dott. G. Cardellino, via Giulia di Barolo n° 3, Torino) risulta che l'altare fu affidato alla costruzione e messa in opera del marmorista Gio. Rocco Casella, che il 28 agosto 1774 si impegna a mettere in opera l'altare entro la metà di novembre. Provvederà a fornire i marmi, procurabili dai "Regi Magazeni, tutti di bella machia e colore, lavorati e lustrati a tutta perfezione e secondo le migliori regole dell'Arte", scegliendo marmi di "Valdieri, Busca, Limone e Verde di Susa", secondo le indicazioni contenute nel "dissegno firmato dal sig. R. Architetto Martinez". Il mandato di pagamento, siglato dal tesoriere Giovan Battista Concone e dai Sindaci Rastelli e Alessandro Mosso, è datato 2 gennaio 1775 e afferma che il 31 dicembre 1774 l'opera era compiuta e collaudata. In origine, il tabernacolo aveva uno sportello di legno, che con ogni probabilità era quello raffigurante la Cena in Emmaus descritta nella scheda cartacea n° 2. La portina originaria è indicata, ma senza specificarne il soggetto, come opera di Stefano Clemente in un pagamento del 1775 (Ibidem, Archivio della Confraternita della S.ma Annunziata, collocazione provvisoria presso dott. G. Cardellino, via Giulia di Barolo n° 3, Torino). Cfr. anche L. Tamburini, "Le chiese di Torino dal Rinascimento al Barocco", Torino, s. d., ma 1968; La Chiesa della S.ma Annunziata nel primo centenario della parrocchia ed inaugurandosi la nuova facciata", Torino 1934
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100038057
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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