paliotto, opera isolata - bottega lombardo-ticinese (primo quarto sec. XVIII)

paliotto,

Il paliotto monolitico presenta una decorazione a intarsi policromi (vari toni di rosso, ocra, azzurro, bianco) su fondo nero, costituita da ampie volute marmorizzate con motivi floreali e figure di uccellini entro un medaglione circolare centrale a riquadri laterali mistilinei. Al centro, entro una cornice accartocciata a finto marmo variegato sormontata da una conchiglia, vi è uno stemma oggi abraso, di cui si vedono solo in basso due fronde di palma intrecciate. Nella parte inferiore, molto danneggiata, sono scomparsi gli intarsi ed affiora il conglomerato granulare che funge da supporto

  • OGGETTO paliotto
  • MATERIA E TECNICA scagliola/ pittura/ intarsio
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombardo-ticinese
  • LOCALIZZAZIONE Saluzzo (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La chiesa dei SS. Martino e Bernardo fu chiesa parrocchiale fino al 1893. Non è possibile identificare lo stemma al centro del paliotto, abraso probabilmente ai tempi della Rivoluzione Francese. Le fronde di palma intrecciate ricorrono nelle armi di diverse famiglie saluzzesi e sono riconoscibili anche negli stemmi, egualmente cancellati, sugli schienali di molti banchi della chiesa. Tuttavia esse non compaiono sui blasoni delle tre famiglie che si dividevano il patronatpo dell'altare, i Novellis di Coarazze, gli Olivero di Roccabrigliero e i Della Chiesa di Benevello, i cui nomi sono gli unifìci riportati dalle fonti in relazione alla cappella (cfr. scheda SBAS TO, NCTN 01/00037943). E' impossibile pertanto risalire ai donatori del paliotto. La tecnica dell'intarsio in scagliola policroma è ampiamente documentata a Saluzzo nella prima metà del Settecento, praticata probabilmente da maestranze di origine lombardo-ticinese. Considerazioni di tipo stilistico e i confronti effettuabili, consentono di circoscrivere con una certa esattezza l'epoca di esecuzione del pezzo. Il paliotto mostra strettissime analogie con quello collocato nella medesima chiesa di S. Bernardo all'altare dei SS. Giulio e Anna (cfr. scheda SBAS TO, NCTN 01/00037950), del quale riprende puntualmente lo schema compositivo e la policromia basata sui toni freddi, e con quello posto all'altare di S. Bonaventura, datati rispettivamente al 1721 e al 1719. Esemplari molto simili si trovano anche nella Cattedrale saluzzese, con date comprese tra il 1715 e il 1720: tra di essi quello posto all'ottavo altare della navata laterale destra, dedicato a S. Eligio, datato 1720, mostra uno schema asssolutamente identico al paliotto in esame e a quello dell'altare di S. Anna. I paliotti della chiesa di S. Bernardo e della Cattedrale costituiscono un gruppo omogeneo per caratteristiche iconografiche e stilistiche. Essi utilizzano lo stesso repertorio di motivi decorativi legato ad un gusto ancora tipicamente secentesco: volute fogliacee, fiori, uccelli, combinati variamente intorno all'immancabile medaglione centrale con cornice a orecchioni e sormontato da una conchiglia, recante l'immagine del santo patrono e lo stemma araldico dei donatori. Si tratta evidentemente dei prodotti di una stessa bottega, operante a Saluzzo intorno al secondo decennio del XVIII secolo. Il paliotto in oggetto e quello dell'altare di S. Anna presentano, all'interno del gruppo omogeneo sopra individuato, una composizione più semplificata e stereotipata. Sulla tecnica della scagliola si vedano: A. Balletti, "Le scagliole colorate e la loro tecnica", in "cronache d'arte", 4, 1924; I. Vigoni, "la scagliola", in "Arte Lombarda", XI, 1966; N. GAbrielli, Arte nell'antico marchesato di Saluzzo", Torino 1974
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100037944
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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