meil, opera isolata - manifattura piemontese, Ambito ebraico (prima metà XVIII, XX)

meil, 1765 - 1775

Meil costituito da tre teli. Parte anteriore formata da un telo del tessuto A posto col decoro in senso contrario; parte posteriore con due teli del tessuto B, anch'essi col decoro al contrario. La calotta è ricoperta del medesimo tessuto della parte anteriore. Un gallone dorato raccorda i teli, divide in metà in senso verticale la parte anteriore, borda i due teli del retro, sottolinea la circonferenza della calotta e la zona superiore del manto. Sul fondo inferiore del meil è cucita una frangia dorata. Foderatura completa del tessuto B, che supporta tutto l’oggetto. Tessuto A (1765 - 1775). Disegno: ad andamento sinusoidale con nastri nelle cui anse poggiano ghirlande di roselline bianche e da cui si dipartono piccole inflorescenze a campanule a destra e a sinistra. Tra i nastri sono mazzolini orientati alternativamente a destra e a sinistra con rose e fiori di altre specie. Fondo avorio con trame gialle nei nastri; disegno: rosa in tre tonalità, rosso in due tonalità, bianco, verde in due tonalità, beige, marrone in due tonalità, celeste, azzurro, argento, oro. Rapporto di disegno: 44,5 x 26 cm. Orditi: uno di fondo in seta avorio, 60 fili/cm. Proporzioni: un ordito ogni tre di fondo lega le trame in oro lamellare. Trame: una di fondo in seta avorio, 38 colpi/cm; quattordici trame in seta policroma di cui una in seta ondata, 19 colpi/cm; una in argento lamellare, 19 colpi/cm; una in oro lamellare, 19 colpi/cm; una in oro filato messo doppio, 19 colpi/cm. Proporzioni: un colpo di trama broccata ogni due colpi della trama di fondo. Costruzione tecnica: taffetas prodotto dall'ordito e dalla trama di fondo in seta bianca. Broccature in oro e argento lamellare fermate da fili dell’ordito di fondo, uno ogni tre, secondo la soluzione del liage repris al dritto in diagonale direzione S. Le trame in argento filato sono fermate col medesimo sistema ma seguendo l’andamento del disegno. Tessuto B. Disegno: grossi mazzi e tralci di peonie e altri fiori piccoli; tra questi motivo sagomato a piccole losanghe. Fondo e disegno bianco. Rapporto di disegno: 35,4 cm x non rilevabile. Orditi: un ordito di fondo in seta bianca, 50 fili/cm. Trame: una trama di fondo in seta bianca, 32 colpi/cm. Costruzione tecnica: il fondo e il disegno sono ottenuti dall'accostamento della faccia ordito del raso da 5 (lucida) nel fondo con la faccia trama dello stesso raso nel decoro (opaca). Al rovescio l’aspetto opaco e lucido del tessuto è invertito. Galloni: tessuti in oro lamellare su anima bianca; motivo a tralcio di rose ondulante. Attorno ai fori della calotta: oro lamellare, oro lamellare avvolto su anima; h 1,5 cm. Fodera in taffetas di seta (?) ecrù

  • OGGETTO meil
  • MISURE Altezza: 71 cm
    Larghezza: 104 cm
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Piemontese Ambito Ebraico
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Tempio Israelitico
  • INDIRIZZO piazzetta Primo Levi, 12, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il meil nel suo attuale aspetto è forse il frutto di un adattamento che ha conservato solo una parte dell’oggetto originale: la zona anteriore e la calotta. Infatti il damasco classico impiegato nelle due pante posteriori supporta il tessuto operato del resto del meil. Il tessuto originale presenta una impostazione a meandro caratteristica della produzione francese tra 1740 e 1780 che utilizza per il disegno nastri, pizzi, tronchi ondulanti con mazzi e tralci di fiori (D. DEVOTI, L'arte del tessuto in Europa, Milano, 1974, p. 30). All’interno di questo tipo di disegno è compresa la variante qui realizzata con un nastro su cui poggiano tralci o rametti fioriti. Simile impostazione presenta una pianeta rossa a ramages fleuries del museo di Gandino (Bergamo) datata genericamente al XVIII secolo (E. RONCORONI, La seta nell'arte, Como, 1980, p. 263) con ramo a contorni festonati e fiori gialli e rossi appoggiati nelle anse. Ancora più stringente è il confronto con un tessuto francese datato XVIII secolo del Museo delle Arti Industriali di Dresda (E. FLEMMING, Les tissus: documents choisis de decoration textile des origine au debut du 19 siecle, Milano, s. d., p. 244, prima foto a destra) in cui i fiori sono collocati nelle anse del pizzo e i mazzolini sono formati da tre rametti incrociati posti alternativamente a destra e a sinistra del pizzo ondulante. Altri esempi confrontabili per il disegno sono alcuni tessuti francesi pubblicati da B. MARKOWSKY, Kunstgewerbe museum der Stadt-Koln, europaische seidengewebe des 13 - 18 Jahrhunderts, Koln, 1976 datati al 1755-65 (scheda 589) o più tardi tra il 1760 e il 1765 (scheda 608) in cui è simile l’alternanza dei mazzetti rispetto al pizzo. Una datazione quindi tra il 1755 e il 1765 per il tessuto A sembra plausibile. Il damasco, il gallone e il tessuto usato come fodera fanno invece ritenere che l’intervento di riconfezione del meil sia avvenuto nella prima metà del XX secolo. Infatti il damasco è eseguito a telaio meccanico ed ha un'impostazione di disegno vagamente ispirata a motivi settecenteschi a tralci di fiori separati da un motivo a scacchiera che forse ha il suo archetipo nel motivo "a pizzo". II gallone è realizzato a telaio meccanico e così anche la fodera. Si veda E. RAGUSA scheda 11, in AA. VV., Ebrei a Torino, catalogo della mostra, Torino, 1984, pp. 192-194
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso non cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100037941
  • NUMERO D'INVENTARIO 47
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia Onlus
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
    2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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