stalli del coro, opera isolata di Cassetta Giovanni Luigi, Ugliengo Carlo Maria, Henon Lorenzo, Lamoene Francesco (primo quarto sec. XVIII)

stalli del coro,

Tre ordini di sedili; quello inferiore è una panca, quello intermedio ha dossali con cornici mistilinee (totale 19); quello superiore ha 10 dossali per ogni ala, con specchiature ornate di cornici mistilinee, separati da pilastrini ornati da testa di cherubino e cascatelle di fiori. La cattedra del priore presenta al centro del dossale una tabella con cornice mistilinea, intarsiata di bosso, con monogramma mariano (Ave Maria) ed è sormontata da un fastigio con corona dal quale sono stati asportati tre putti e alcuni ornamenti

  • OGGETTO stalli del coro
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ intarsio
  • ATTRIBUZIONI Cassetta Giovanni Luigi (notizie 1695-1709): esecutore
    Ugliengo Carlo Maria (notizie 1708-1764)
    Henon Lorenzo (notizie 1712-1721)
    Lamoene Francesco (notizie 1712-1721)
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La parrocchia della S.ma Annunziata era anticamente sede di una Confraternita. La costruzione del coro fu affidata con convenzione del 16 settembre 1708 ai minusieri Gio. Luigi Cassetta, Lorenzo Henon (Enon) e Carlo Maria Ugliengo (Archivio della Confraternita della S.ma Annunziata, collocazione provvisoria presso dott. G. Cardellino, via Giulia di Barolo n° 3, Torino). Il progetto fu fatto dal Cassetta che presentò un disegno che prevedeva la possibilità di diverse soluzioni architettoniche e decorative. Un disegno esecutivo del 1709 raffigurante l'ala sinistra del coro, redatto dal Cassetta con l'assistenza dell'Ing. Pietro Paolo Cerutti, ci mostra la scelta fatta dai Confratelli: nell'ordine inferiore dossali con cornici mistilinee racchiudenti una stella; in quello superiore dossali con stella divisi da pilastrini con cascatelle di fiori. Il coro conservato corrisponde a questa soluzione: infatti le stelle, ora mancanti, erano state realizzate per quanto ci attestano i documenti. Infatti nell'aprile del 1735 il minusiere Tommaso Clerico viene pagato "per aver fatto due lettorili e la stella della Cattedra del Priore" (Archivio Confraternita); nel settembre 1755 l'ebanista Francesco Moro viene pagato L. 146.5 "per rappezzare li banchi del coro, ed applicato alli med.mi li Pezzi mancanti cioè stelle ed altro" (Archivio Confraternita). I lavori di corstruzione furono portati avanti dai tre minusieri che avevano firmato la convenzione, come ci testimonia una serie di pafgamenti a loro fatti; ma il Cassetta morì tra l'8 luglio 1709 - ultimo pagamento fatto a lui in persona - e il 13 maggio 1710 - data in cui venne fatto un pagamento alla vedova di lui. Insieme all'Henon e all'Ugliengo entrava quindi a lavorare il minusiere Francesco Lamoene (Lemoine, Lemoyne), il cui nome compare per la prima volta in un pagamento del 19 febbraio 1712 insieme a quello dell'Ugliengo. A questa data il coro doveva essere già terminato e non si registrano più pagamenti fino agli anni 1720-21, quando viene fatto il saldo delle 2.447 lire "ammontare di tutto il valore delle sedie o sian banchi da essi fatti nel choro della med. Confraternita". Nel 1755, il 18 settembre, lo scultore Bernardo Carmenati ricevette L. 25 "per aver provisto un Putino con sua cimasa per guarnitura della Cattedra del Priore nel Coro". Il putto e tutta la decorazione scolpita della cimasa, comprendente altri due putti, sono stati rubati in data imprecisata, forse recentissima. Due colonnine cilindriche, che erano ai lati del seggio, sono state invece collocate dal curato don Secondo Tenderini nella Casa Parrocchiale, per precauzione. Nel febbraio 1782 l'ebanista Giovanni Venera venne pagato L. 7 "per il fregio di Busso fatto alla cattedra del Coro e pianamento al fregio del primo ordine del detto coro". Si tratta dell'intarsio con il monogramma "A. M. " tuttora esistente, lavoro che forse sostituì la raffigurazione dell'Annunciazione prevista nel disegno del Cassetta o fu forse l'integrazione di un'opera non terminata. Oltre al fregio l'ebanista Venera aveva fatto nel 1781 una serie di lavori "in riparazione dei placcaggi della Catedra, e sedie del coro" per i quali fu pagato L. 185. I documenti concernenti la costruzione del coro o i lavori di riparazione ad esso fatti non menzionano mai il grande leggio che si trova nel coro, ma parlano soltanto di "banchi", "sedie" e "cattedra del Priore". In effetti il leggio stilisticamente non appare riferibile ai minusieri che eseguirono il coro, ma si avvicina piuttosto ad un'opera come il pulpito del La Volée, al quale mi pare si possa attribuire
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100037766
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • STEMMI cattedra priorale, dossale - religioso - Emblema - Monogramma mariano - A. M
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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