paesaggio marino con nave allo scalo
dipinto,
ca 1725 - ca 1725
Cignaroli Scipione (1690 Ca./ 1753)
1690 ca./ 1753
Dipinto entro cornice lignea a gola verniciata ocra con bordo dorato. Vi è raffigurata una baia con pontile sul quale vengono scaricate merci, sul lato opposto un paese ed alcuni velieri all'attracco; in primo piano viandanti, pescatori e barcone con due marinai ai remi, un grande albero scuro a sinistra. I colori sono scuri, terra bruciata nel primo piano e grigio-azzurro nello sfondo
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 300
Larghezza: 132
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ATTRIBUZIONI
Cignaroli Scipione (1690 Ca./ 1753)
- LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella stanza si trovano quattordici tele raffiguranti paesaggi eseguite nell'ambito della famiglia Cignaroli ma soltanto sei sono state riconosciute come opera di Scipione (cfr. D. Biancolini - E. Gabrielli, "Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni", Torino 2001, pp. 35-36, nn. 119-121 pp. 90-91). Tale allestimento è solo in parte documentato dalla catena inventariale, che per la fase settecentesca e di prima metà Ottocento è incerta a causa della genericità delle descrizioni presenti nelle fonti. E' noto infatti che sia la quadreria dei San Martino d'Agliè, proprietari del Castello prima dei Savoia, (documentata dall'inventario del 1764 in BRT, Casa Savoia, III/2) sia quella del duca del Chiablese Benedetto Maurizio descritta nel 1776 (in ASTO/ Archivio Duca di Genova, Tenimento di Agliè, m. 50) comprendevano numerosi paesaggi attribuiti al Cignaroli. Per un inquadramento generale sull'opera pittorica della famiglia Cignaroli e per confronti stilistici si rimanda al catalogo della mostra, a cura di Alberto Cottino, "Vittorio Amedeo Cignaroli. Un paesaggista alla corte dei Savoia e la sua epoca" del 2001 e al testo di A. Cifani-F. Monetti "I piaceri e le grazie", Torino 1993. I due studiosi ritengono che soltanto otto della serie dei grandi paesaggi conservati nel castello di Agliè siano riconducibili alla mano di Scipione Cignaroli, che quattro siano stati eseguiti da un imitatore del pittore e che gli altri quattro siano del figlio Vittorio Amedeo "nella linea del magistero di Scipione" (cfr. ibidem, v. II p. 464). Gli otto dipinti autografi di Scipione, tra cui quello in esame, sarebbero databili al 1725 circa, come "raffinata elaborazione del tema del paesaggio in evidente dipendenza dalle fonti culturali che la storiografia artistica gli ha assegnato: Tempesta, Dughet, Salvator Rosa" e altri. Scipione Cignaroli, figlio del pittore veronese Martino, nacque a Milano nel 1680 e si trasferì a Torino dopo un lungo peregrinare per varie città del Nord Italia e qui cominciò ad operare per la corte in varie residenze sabaude (Palazzo Reale e Stupinigi soprattutto) con l'ausilio di una vasta bottega
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100036016
- NUMERO D'INVENTARIO 19
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2002
2006
- ISCRIZIONI cornice, lato destro, in basso - 19 su etichetta rettangolare in materiale plastico rosso - numeri arabi - a penna -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0