ritratto di Pietro Luca Brusati

scultura,

Il busto ripropone le fattezze del benefattore; è raffigurato frontalmente ed è realizzato con intensità espressiva e vigoroso modellato. Il benefattore è rappresentato in abiti seicenteschi, con mantello e gorgiera. Il volto è arricchito dalla barba, baffi e folti capelli

  • OGGETTO scultura
  • ATTRIBUZIONI Argenti Giuseppe (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Ospedale Maggiore della Carità, USL 51
  • INDIRIZZO Corso Mazzini, 18, Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il busto di Pietro Luca Brusati (per la cui collocazione si rimanda alla pianta allegata alla prima scheda cartacea della serie) fa parte della galleria dei benefattori collocati nella loggia al piano superiore del cortile d'onore secondo le intenzioni della delibera del 18 maggio 1848; questa volontà testimonia la penetrazione di un concetto culturale emerso dalla realizzazione della serie di ritratto proposti dal Canova per il Pantheon romano a partire dal 1809 e nella stampa di "Vite e ritratti di illustri italiani" avvenuta nel 1812 e nel 1820 per opera del Bettoni (M. Di Macco, in Garibaldi: arte e storia, Firenze 1982, p. 51). Tale attività ebbe come ideatore lo scultore Giuseppe Argenti, che probabilmente affiancò gli amministratori nella definizione del progetto: suo è infatti lo schizzo datato 1856 che propone il modello di medaglione per i busti collocati al piano terreno e suoi sono diversi busti collocati al primo piano della loggia, secondo la testimonianza del 1865. In data 26 maggio 1607 Pietro Luca Brusati redige un testamento in base al quale l'ospedale diviene erede universale dei suoi beni, con il peso però di aggiungere sei letti per gli infermi (G. B. Morandi - S. Ferrara, L'Ospedale Maggiore della Carità di Novara. Memorie storiche, Novara 1907, p. 66): per questo motivo l'amministrazione gli dedica il busto marmoreo in oggetto che sostituisce un precedente ritratto ad olio su tela al momento non rinvenuto. Il busto si potrebbe scrivere all'attività di Giuseppe Argenti, autore attivo a Novara nella decorazione dei principali edifici cittadini intorno alla metà del XIX secolo. I confronti stitlistici sono possibili con le medaglie raffiguranti i novaresi illustri che decorano le metope sull'architrave dei portici dei mercanti a Novara, con la medaglia marmorea raffigurante Cristina Parvopassu e con il monumento a Filippo Albera schedati in questo stesso complesso. In tutte queste opere si ritrova lo stesso modellato incisivo e chiaroscurato, il profilo accentuato nelle linee del naso, la ricercatezza somatica del volto, l'espressione serena e dignitosa. La presenza di tutte queste opere dell'Argenti (che si affiancano ai busti del Cassano, dell'Albertoni, del Dini, del Biasetti) conferma il permanere a Novara - anche oltre la metà del secolo - di quell'orientamento neoclassico ormai tradotto negli schemi accademici della produzione bartoliniana presente a Milano nell'esposizione del 1836, cui l'Argenti si riferisce direttamente. In questo busto, la solennità dell'impostazione classica si affianca ad una cura calligrafica e minuziosa del particolare: il punto di riferimento visivo risulta comunque essere lo sguardo, alla cui penetrabilità è affidato il tentativo di vivacizzare psicologicamente il ritratto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034629-1
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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