reliquiario - a ostensorio, opera isolata di Ravizza Gaspare, Ravizza Ignazio (ultimo quarto sec. XVIII)
Il reliquiario poggia su una base triangolare di legno, con angoli smussati e lati curvilinei; ha un'anima di legno, verniciata di grigiastro, con impugnatura posteriore; una lamina d'argento sbalzata e cesellata ne copre la fronte, fissata con chiodini ben visibili. La base è profilata da due volute a nastro, spezzate e ripiegate a ricciolo in basso, chiuse da una foglia a manico; lo specchio è occupato da un fiore a ventaglio e si stringe bruscamente verso il fusto. Questo ripete rovesciato il disegno della base e si raccorda alla mostra con una strozzatura a nodo da cui escono fogliami appena sbalzati. Due palme profilano la mostra, a orecchie non molto marcate e chiusa in alto da una doppia conchiglia rocaille. Il fondo è puntinato, l'ovale per la reliquia chiuso da una corona di alloro, lo specchio sottostante fatto a cartella trilobata chiusa in smerli rocaille. Nell'ovale della mostra è inserita una teca in metallo e vetro; lo spazio sul verso è chiuso da uno sportellino bombato fermato da un gancetto
- OGGETTO reliquiario a ostensorio
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MATERIA E TECNICA
argento/ cesellatura/ sbalzo/ fusione/ laminazione/ punzonatura
legno/ intaglio/ verniciatura/ argentatura
CARTA
CRISTALLO
TESSUTO OPERATO
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ATTRIBUZIONI
Ravizza Gaspare (notizie 1752-1793)
Ravizza Ignazio (notizie 1775-1799)
- LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I due marchi che si leggono nello specchio della base corrispondono rispettivamente ai punzoni di Ignazio (a sinistra) e Gaspare (a destra) Ravizza, argentieri torinesi di cui si conoscono altre opere firmate da entrambi (cfr. A. Bargoni, Argenti, in V. Viale (a cura di), Mostra del Barocco Piemontese, catalogo della mostra, Torino, 1963, pp. 5 e 28; A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, ad voces), attivi nella seconda metà del XVIII secolo. Gaspare, ammesso Mastro nel 1752, era ancora vivo nel 1793, poiché è citato come presente nel Catalogo degli Orafi e argentieri aggiornato a quell'anno; Ignazio, il figlio, fu ammesso nel 1775 e nel 1799 figurava come consigliere dell'Università. Il reliquiario va quindi collocato nell'ultimo quarto del secolo e con ogni probabilità tra il 1775 e il 1793. Nell'inventario dei beni della Confraternita del 1782 sono citati due reliquiari "d'argento con anima in bosco": uno per le reliquie di S. Biagio (cfr. scheda n. 0100034465), l'altro per il "bosco di S.ta Croce e spina". Attualmente il reliquiario dei Ravizza contiene una teca con le reliquie della Beata Teresa del Bambin Gesù, vissuta dal 1873 al 1897 e canonizzata nel 1925. Non è escluso che prima vi fossero le reliquie del legno della Santa Croce e che quindi il reliquiario sia proprio quello citato nell'Inventario del 1782, il che permetterebbe di restringere la sua datazione tra il 1775 e il 1782, collocazione che si adatta bene anche alla mescolanza, non del tutto felice, di elementi di tradizione decorativa rocaille con elementi già esplicitamente classicheggianti, del repertorio più comune negli anni del Bonzanigo, di Giovanni Battista Boucheron ecc
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034466
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI teca/ su cedula - BEATA THERESIA A IESU INFANTE - lettere capitali - a penna - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0