pianeta, opera isolata - manifattura italiana (prima metà sec. XVIII)
La pianeta è confezionata con 16 pezze di tessuto omogeneo. E'rifinita da galloni dal motivo e dalle dimensioni differenti. Motivo decorativo: lungo le fasce laterali è definito da un largo nastro a pizzo che si sviluppaverticalmente a zig zag e che è composto da quattro motivi diversi caratterizzati da piccoli disegni con una base a griglie romboidali graficamente interrotte da un tralcio fiorito proveniente dalle infiorescenze (di quattro tipi alternate in teorie orizzontali in sequenza verticale) che si intravvedono lungo i bordi laterali. Lungo la colonna sono presenti motivi a palmizio alternati in verticale: una infiorescenza composta da foglie tipo quercia, due lunghi tralci alla base e da primule ed una paonia; l'altra infiorescenza è definita da foglie frastagliate e da tralci con fiori di peonie, campanule e foglie esalobate. Costruzione tecnica: lampasso gros de Tours lanciato. Orditi: uno di fondo in seta bianca, 64 fili/ cm; uno di legatura in seta verde 32 fili/ cm. Trame: una di fondo in seta bianca 20 colpi/ cm; una lanciata in seta verde 20 colpi/ cm. Il gros de Tours è composto da un ordito di fondo e da una trama di fondo - entrambi in seta bianca - il disegno è definito da un ordito di legatura e da una trama lanciata supplementare [Continua in OSSERVAZIONI]
- OGGETTO pianeta
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MATERIA E TECNICA
cotone/ raso
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MISURE
Altezza: 102
Larghezza: 66
- AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
- LOCALIZZAZIONE Oleggio (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La pianeta proviene da una chiesa (verosimilmente la parrocchiale) di Cressa come documenta la scritta sulla fodera della pianeta, ma il reperto non è menzionato negli inventari della chiesa parrocchiale di San Giulio redatti in occasione delle visite pastorali. E' stata depositata ad Oleggio dal 1981a cura della Commissione d'arte Sacra della Curia novarese (Comunicazione orale p. Augusto Mozzetti, parroco di Oleggio, don Teresio Brustio, don Tino Temporelli membri della Commissione). Per l'istituzione del Museo diocesano si fa riferimento alla scheda cartacea n. 307. Il motivo decorativo del nastro a pizzo è da collegare ai disegni a meandro tipici della prima metà del XVIII secolo, mentre le infiorescenze riprendono gli schemi consueti dei primi decenni del Settecento, sia per le dimensioni ingigantite rispetto al reale, sia per l'impostazione compositiva degli elementi vegetali (D. Devoti, L'arte del tessuto in Europa, Milano 1974, fig. 144; M. Cuoghi Costantini, Scheda 27, in D. Devoti - G. Romano (a cura di), Tessuti antichi nelle chiese di Arona, Torino 1981, pp. 212-214). Per tali elementi si suggerisce una datazione ai primi decenni del XVIII secolo ed una produzione italiana
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034341
- NUMERO D'INVENTARIO 33/V
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI Su etichetta adesiva fermata da un punto metallico alla pianeta - CRESSA/ 28 - lettere capitali - a penna -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0