paramento liturgico, insieme - manifattura italiana (seconda metà sec. XIX)
Il paramentale si compone di una pianeta, una stola ed un manipolo. Motivo decorativo: definito da un ramo spinoso con foglie a grappolo che si sovrappongono intersecandosi ad una sequenza di foglie o fiori trilobati con andamento verticale a sinusoide. Nelle anse si dispongono rametti con quattro boccioli e due fiori di dalia rivolti a destra e sinistra. Sul fondo avorio risaltano il color rosso arancione dei fiori (che prevale come tinta) ed il verde delle foglie trilobate. Orditi: uno di fondo avorio (126 fili/cm). Trame: una di fondo in seta avorio alternata ad una in seta verde (46 colpi/cm). Otto trame broccate in seta avorio, azzurro, blu, rosso-arancione, rosa, cremisi, nero, giallo. Proporzioni: ogni due colpi della trama di fondo si alterna una trama broccata. Costruzione tecnica: il fondo è costituito da un raso da 8 realizzato da un ordito di fondo in seta avorio e da una trama di fondo variante in seta avorio e verde. Sul fondo raso faccia-ordito la trama di fondo in seta verde slega sul diritto per definire le foglie trilobate. I fiori e il ramo fogliato con spine sono realizzati con trame broccate slegate. Galloni: con motivo stilizzato a foglie alternate a bacche disposte a zig zag; eseguito a telaio [Continua in OSSERVAZIONI]
- OGGETTO paramento liturgico
- AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
- LOCALIZZAZIONE Oleggio (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il paramentale proviene dal fondo tessuti dell'ex Museo Diocesano di Novara, parzialmente depositato ad Oleggio dal 1981a cura della Commissione d'arte Sacra della Curia novarese (Comunicazione orale p. Augusto Mozzetti, parroco di Oleggio, don Teresio Brustio, don Tino Temporelli membri della Commissione). Per l'istituzione del Museo diocesano si fa riferimento alla scheda cartacea n. 307. Il biglietto appuntato - scritto al momento del trasferimento - indica la parrocchia di provenienza, in questo caso Malesco, vicariato di S. Maria Maggiore, provincia di Novara (Comunicazione orale don Tino Temporelli); mancano però dati d'archivio indicanti l'esatta collocazione originaria del parato (per la chiesa di Malesco: G. Barlassina - A. Picconi, Novara Sacra, Novara 1933, pp. 211-214). In mancanza di riscontri documentari e confronti si propende per una datazione alla seconda metà del XIX secolo: il motivo decorativo appare una ripresa di modelli settecenteschi per le linee ondulate sovrapposte ed intersecanti, ma la poca cura riscontrabile nella definizione del disegno e delle forme, la limitata varietà dei colori nella definizione dei tralci, inducono ad una datazione ottocentesca. Tale ipotesi è sostenuta dalla tipologia tecnica: un raso da 8 che, per regolarità dell'intreccio e dei filati, pare eseguito al telaio meccanico
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034327-0
- NUMERO D'INVENTARIO 19/V
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI Su foglio appuntato con spillo - MALESCO 19/24 - lettere capitali - a penna -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0