dalmatica, opera isolata - manifattura lombarda, manifattura piemontese (fine, metà sec. XVIII, sec. XX)

dalmatica,

Fondo raso da cinque in fili di seta avorio, realizzato con telaio meccanico, con decorazioni a racemi in argento dorato filato su anima di seta gialla. Fiori, foglie, uccelli e frutti sono ricamati direttamente e non riportati; i racemi sono ricamati a rilievo con imbottitura di supporto. I galloni sono riportati e fissati al raso di fondo con fili in seta avorio. solo alcuni galloni (maniche) sono stati rifatti come suggeriscono la diversa lucentezza dei fili e la maggio regolarità dell'imbottitura. Attorno al gallone corre un cordoncino in argento dorato riccio. La fodera è in tela cremisi. E'confezionata in tre teli con galloni doppi al collo, alle spalle ed alle estremità delle maniche. Due galloni verticali definiscono un campo centrale dove un altro gallone inquadra un trionfo floreale. La decorazione è formata da racemi dorati che si dipartono dalla fascia centrale e dalle maniche con composizioni di foglie, fiori policromi (rose, garofani, tulipani, viole, campanelle, ranuncoli) e frutti (pere, mele, fragole e uva) policromi, ricamati in modo naturalistico. Al centro, sopra il gallone a riquadro, una frangia con piccole nappe. Le decorazioni policrome sono sempre sovrapposte al gallone e spesso lo interrompono; invece i racemi dorati a volte [Continua in OSSERVAZIONI]

  • OGGETTO dalmatica
  • MATERIA E TECNICA filo d'argento/ lavorazione a fuselli
    filo di seta/ lavorazione ad ago
    oro filato/ ricamo
    seta/ raso
    seta/ ricamo
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Lombarda Manifattura Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Grignasco (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Parte del ricamo policromo è frutto di integrazioni avvenute intorno al 1950, in occasione del restauro che subì a Torino insieme alla pianeta (Comunicazione orale dell'arciprete di Grignasco don Giuseppe Teglia). Lo suggeriscono la vivezza dei colori ed il fatto che è ricamata direttamente sul nuovo fondo su cui le altre parti furono riportate. La decorazione riprende motivi della prima metà del XIX secolo, anche se l'andamento dei racemi potrebbe ricondurre ancora alla fine del XVIII secolo. L'oggetto potrebbe anche essere ricollegato al paramentale acquistato, usato, a Milano nel 1782 che comprendeva appunto anche un piviale (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Lettera dell'11/11/1783, Cart. Autentiche, fasc. 6, doc. XV). La presenza in chiesa di un paramentale della fine del XVIII secolo con altri due del 1839 e 1844, documentata dall'arciprete Stella a metà Ottocento (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Inventario dell'arciprete don A. Stella, 1846-1849, Carte sciolte) può essere indicativa del mescolarsi di stili e soggetti nei riporti e nelle successive integrazioni già in atto, per opera delle monache del convento locale, fin dalla fine del Settecento (Archivio Comunale di Grignasco, Parcella 4^ n. 55, Mandati 1784-1791) e susseguitesi poi per tutto L'ottocento ed il Novecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034029
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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