pulpito, opera isolata di Rasetti Giovanni Antonio (attribuito) (ultimo quarto sec. XVIII)
Vi si accede dalla sacrestia attraverso una ripida scala ricavata all'interno del pilastro su cui è collocato. Una porta ad un'anta dà sulla balconata circolare che avvolge la colonna insieme al mensolone che la sostiene. Sopra il piano di calpestio, la colonna è rivestita da tre pannelli (convesso quello centrale, concavi quelli laterali, in uno dei quali è ritagliata la porta) con intagli di leggere cornici mistilinee, separati da quattro esili lesene con decorazioni di gusto rocaille. Il parapetto, risolto con un analogo partito decorativo, ha intagli più ricchi all'interno delle cornici dei cinque pannelli separati da sette lesene. Anche il mensolone ripete sul profilo curvilineo la stessa scansione decorativa, raccordandosi alla colonna con un anello decorato da palmette. il pulpito è coperto da una soffittatura piana di forma circolare come la balconata (dove ricorre ancora la scansione decorativa precedente), coronata da tre antefisse intagliate a motivi rocaille. Tuttii profili, le cornici e le decorazioni sono dorate; il fondo è dipinto color bronzo. Una croce con crocifisso è fissata esternamente alla balconata sul fianco destro con staffe in ferro
- OGGETTO pulpito
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ATTRIBUZIONI
Rasetti Giovanni Antonio (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Grignasco (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Fra le tavole consegnate dal Vittone nel 1752 ne era elencata una con il disegno del "pilastro del pulpito" oggi non reperibile (Archivio Comunale Grignasco, Ricevuta 27/02/1752, Cart. 62, Conti 1746-1751). La presenza dell'arredo è documentata nel 1783 (Archivio Storico Diocesano di Novara, Vicariato di Romagnano, Visita pastorale Balbis Bertone, 1783, tomo 358) e consente di considerarlo realizzato con altri arredi lignei tra il 1778 ed il 1783, periodo in cui è attivo per la chiesa il minusiere di Breia G. A. Rasetti. Per analogia di alcune soluzioni decorative, si lega agli stalli del coro; tali arredi furono certamente collocati dopo la pavimentazione e le opere in pietra e marmo ancora in corso nel 1778. Il 07/08/1831, la contessa Rosalia Rocchietti, vedova del conte G. B. Viotti, donò in memoria del marito "l'imbronzatura e doratura" del pulpito (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Testimoniali d'atto di sottomissione, 1831, Cart. Legati parrocchiali, doc. XXIII). Tale intervento è attribuibile al doratore e inverniciatore Antonio Chiara di Varallo, attivo per le opere di doratura interne tra 1829 e 1830 e che ancora nel 1850 sarà chiamato per opere di restauro alle dorature del cupolino. La doratura e bronzatura del pulpito è probabilmente del 1831, come documenta una nota che rileva lìopera del Chiara in quell'anno in chiesa, quando ormai tutte le altre dorature erano terminate (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Lettere 20/08/1850, Cart. Fabbriceria atti e pratiche, Annotazioni a margine)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033975
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0