ostensorio architettonico, opera isolata di Ravizza Gaspare (seconda metà sec. XVIII)

ostensorio architettonico, post 1752 - ante 1764

Base mistilinea rialzata con lati inflessi decorata sulla bordura da un motivo a palmette. Piede decorato da foglie d'acanto dorate e testine di cherubino aggettanti. Fusto con nodo fogliforme con perlinatura verticale dorata alternata a scanalature. Alla sommità teste di cherubino a fusione. Coppa a vaso panciuto decorata dalle teste dei quattro evangelisti e festoni da cui prendono vita i sostegni a volute dei quattro telamoni che reggono il coperchio. Quest'ultimo è decorato da motivi a volute lavorate a giorno con teste di cherubini e festoni. Sulla sommità è la statuetta del salvatore in argento gettato

  • OGGETTO ostensorio architettonico
  • MATERIA E TECNICA argento/ cesellatura/ doratura/ fusione/ sbalzo/ stampaggio
  • ATTRIBUZIONI Ravizza Gaspare (notizie 1752-1793)
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'oggetto è da identificare con "l'ostensorio fatto a castello tutto d'argento e parte indorato di un esimio lavoro e di peso considerabile" citato nell'inventario del 1764 redatto in occasione della visita pastorale Balbis Bertone alla cattedrale (Archivio della Cattedrale di Novara, Inventario delle S. reliquie, suppellettili, paramenti e mobili della sacrestia e chiesa cattedrale (1764), in "Fabbrica della chiesa novarese", VII, A, n. 96). Poichè nel 1819, nell'inventario redatto per la visita pastorale Morozzo (Archivio della Cattedrale di Novara, Inventario delle S. reliquie, suppellettili, paramenti ed effetti diversi esistenti nella Sacrestia superiore della Basilica Cattedrale di Novara nel giorno 22 di gennaio 1819, in "Le due sacrestie. Cerimoniere", teca n. 85), viene descritto accuratamente un ostensorio e si precisa la modalità del suo arrivo in cattedrale - per donazione del vescovo novarese Giovanni Battista Visconti, in cattedra episcopale tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo - nella scheda cartacea si propone una datazione all'inizio del Settecento, da rivedere in ragione della presenza del punzone di Gaspare Ravizza. Nella sua tipologia l'oggetto ripropone il modello di ostensorio ambrosiano diffuso in lombardia tra fine Cinque ed inizio Seicento, in modo particolare nella campana scandita sui lati dai telamoni e nel fastigio (Tesoro e museo del duomo di Milano, Milano 1978, Vol. I, p. 63; A. Barbero - C. Spantigati, Inventario Trinese, Fonti e documenti figurativi, Trino 1980, pp. 105-106). La particolare ricchezza decorativa e l'uso dei cherubini, nonchè l'impianto del fusto, richiamano tipologie settecentesche di gusto rococò (O. Zastrow, L'oreficeria lombarda, Milano 1978; A. Miceli - F. Perrone, La chiesa di Santa Maria della pace:oggetti sacri del secolo XVIII, in "Le alternative del barocco", catalogo della mostra di Brescia 1982, pp. 362-363). Il punzone (erroneamente identificato nella scheda cartacea con un'aquila) è da riconoscere come una colomba dello Spirito Santo circondata da raggi, corrispondente all'argentiere torinese Gaspare Ravizza, ammesso maestro nel 1752 ed attivo fino al 1793 (A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino 1976, pp. 212, 295)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033783
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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