reliquiario a capsula a medaglione,
Piccola teca ovale, di lamina d'argento, con applicata al bordo una decorazione di steli, fiori e foglie: due rami dal basso risalgono lungo i lati del medaglione e altri due dai lati salgono e si allargano verso l'alto, dove un ciuffo di rose e foglie fanno da coronamento. Dietro, la teca è chiusa da una lamina su cui è legato il sigillo in ceralacca del vescovo Scarampi; davanti, un cristallo molato copre la stoffa su cui poggia la minuscola reliquia, le leggere decorazioni tipo filigrana e l'iscrizione divisa in due parti
- OGGETTO reliquiario a capsula a medaglione
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MATERIA E TECNICA
argento/ laminazione/ sbalzo/ cesellatura
carta/ doratura
VETRO
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il medaglione è accompagnato dal timbro in ceralacca del vescovo Scarampi, a scudo percorso da cinque bande verticali lisce e sei sabbiate, sormotato dal cappello vescovile, e dal documento certificante l'autenticità, intestato al vescovo stesso e datata in Torino il 18 settembre 1757, firmato dal vescovo e controfirmato dal segretario Ferrero. Oggetto e certificato si trovano, insieme ad altri sedici reliquiari, l'uno sopra e l'latro dentro una cartella ricoperta di velluto violaceo con incavi ritagliati e tasca posteriore. Mal ridotta e certamente non costruita per tutti gli oggetti che contiene, la cartella rischia di compromettere in parte la loro conservazione. La teca di questo medaglione, descritta nel certificato come argentea, è decorat da rami di roselline molto fini, secondo un disegno che corrisponde alle fioriture metalliche di lampadari, ventole e gioielli della metà del '700, per cui fornisce un documento datato di non poco interesse. Vicina per dimensioni ad un gioiello da portare sulla persona, è concepita invece come un arredo d'altare o da muro e offre un modello di riferimento anche per i reliquiari a quadro, decorati a nastri che imitano le filigrane, (si veda, per esempio, il reliquiario di S. Filippo di Savigliano, in A. Olmo, Arte a Savigliano, Cassa di Risparmio di Savigliano, Savigliano, 1978, p. 117). Fra le opere di oreficeria, può essere confrontata con le decorazioni vegetali che compaiono talora negli ostensori, per es. in quello della chiesa dell'Assunta a Riva di Chieri, degli anni tra il 1753 e il 1775 (cfr. A. Bargoni, Argenti, in V. Viale (a cura di), Mostra del Barocco piemontese, catalogo della mostra, 1963, vol. III, p. 29, n. 188, tav. 58). Non è segnalata fra gli arredi della Confraternita nell'inventario del 1782, né compare nei documenti fino ad ora consultati della Confraternita, delle Università e Compagnie presenti nella chiesa. Si può supporre che vi sia giunta per un dono o per un lascito
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033754
- ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI teca/ in alto/ su cedula - ex Veste - a penna - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0