Annunciazione

dipinto,

La tela, nei colori cupi e sordi propri della pittura post-tridentina, raffigura l'Annunciazione. La Madonna a destra, intenta a pregare, ha il manto di colore amaranto. Dietro di lei si intravedono architetture classicheggianti che si dissolvono nel fondo scuro. In alto, Dio Padre circondato da una schiera di putti alati osserva la scena. La stesura del colore è rozza, incerta la raffigurazione prospettica, come denunciano i riquadri del pavimento

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Villanova D'asti (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, datata 1600, fu commissionata da Alberto Torriglia (come ci informa l'iscrizione), medico di casa Savoia, originario del luogo. La prima fonte documentaria giunta fino a noi è la relazione della Visita Pastorale del Vescovo di Asti mons. Rotario, del 1657, in cui il Torriglia viene indicato come patrono della cappella, come confermano anche le successive Visite Pastorali (Tomati, 1668). Il Migliavacca, nel 1697. Il Migliavacca, nel 1697 definisce l'icona "eleganter elaborata" (Visita Pastorale). La cappella è ancora di patronato dei Torriglia nel 1729 (Visita Pastorale). N. Gabrielli, nella relazione stesa in occasione del restauro effettuato l'anno 1968, definisce l'opera "importante documento per la storia della pittura piemontese di transizione fra il manierismo lombardo e il luminismo del tardo Moncalvo e dei Tanzio e Molineri", attribuendola a Moncalvo (Torino, Archivio della Soprintendenza alle Gallerie del Piemonte). Per la rozzezza di esecuzione la tela non pare attribuibile al pittore casalese anche se l'Annunciazione della chiesa dell'Annunciata a Guarene, del 1585, rappresenta certamente un punto di riferimento per il nostro autore (G. Romano, "Casalesi del Cinquecento", Torino 1970), insieme a quella di R. Giovenone in S. Sebastiano a Biella del 1579 (Ibidem) ed alla Annunciata di G. Francesco Biancaro del 1576 nella chiesa del Carmine ad Incisa Scapaccino (Ibidem). Quest'opera va messa in relazione con tele di analogo soggetto presenti in area chierese, in particolare con l'Annunciazione nel Salone d'Amministrazione dell'Ospedale Maggiore di Chieri, con il quale non si esclude il committente intrattenesse rapporti in qualità di medico. Il 15.11.1954 la tela è ritirata da N. Gabrielli per un restauro. Il 2.5.1955 la tela è restituita al parroco, restaurata molto male. Il 29.8.1968 una lettera del restauratore Boasso riferisce: "precedenti restauri l'hanno gravemente danneggiata". Si afferma essere necessaria un'operazione antimuffa, contro le spore. Il 26.8.1968 la tela è riconsegnata al parroco (Achivio parrocchiale). Per la parte del restauro curata dalla Soprintendenza alle Gallerie del Piemonte si veda la documentazione agli Atti d'Ufficio conservata presso l'archivio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033586
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in basso, a sinistra - ARAM QUAM ALBERTUS TORRIGLIA/ MEDICUS RENOVAVERAT ANNO 1600/ ITERUM JACOBUS MAURITIUS/ PRIMUS LECTOR AC SERV.MI PRINC./ SABAUDIAE MEDICO EX INTEGRO - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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