decorazione pittorica, opera isolata - ambito vercellese (prima metà sec. XVI)

decorazione pittorica post 1500 - ante 1537

La decorazione ad affresco è oggi ancora apprezzabile su tre delle quattro pareti, per l'abbattimento del muro divisorio che, in origine, separava questa stanza da quella con le storie di Orfeo (cfr. 0100033370). Anche qui, come negli altri ambienti dell'edificio, la decorazione è suddivisa in due zone La stanza, per l'abbattimento della parete sud all'atto dei lavori di trasformazione dell'edificio nei secoli scorsi, oggi costituisce un unico ambiente con quello ad esso adiacente. Le tre pareti superstiti sono interamente decorate ad affresco. Anche qui come nelle altre stanze dell'edificio la superficie è spartita da finte cornici orizzontali in due zone. L'inferiore che occupa i due terzi circa dell'intero campo, presenta una decorazione a tarsie marmoree a finti clipei e rosoni, grigi e rossi. Essa è suddivisa in riquadrature da pilastri dipinti in prospettiva, decorati da una ricca candelabra con delfini, chimere contrapposte e motivi vegetali di colore rosso e grigio su fondo giallo. La zona superiore è occupata da un alto fregio monocromo sui toni del grigio raffigurante le storie di Orfeo, delimitato da cornici dipinte in verde oliva. Due scansioni verticali in corrispondenza delle mensole di un trave del soffitto ligneo riprendono [continua nel campo Osservazioni]

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco/ pittura a tempera
  • MISURE Profondità: 600
    Altezza: 315
    Larghezza: 505
  • AMBITO CULTURALE Ambito Vercellese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Camillo Leone
  • LOCALIZZAZIONE Casa Alciati
  • INDIRIZZO via Giuseppe Verdi, 30, Vercelli (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La scena di destra della parete ovest ricalca in modo alquanto preciso l'incisione pubblicata dallo Hind (cfr. A. Hind, Early italian engraving, London, 1948, parte II., vol. VI, tav. 519, n. 21a) attribuita a Giovanni Andrea da Brescia e riproducente quattro ninfe danzanti, variazione del Parnaso di Andrea Mantegna. Questo riscontro, l'unico sicuramente accertato fino ad ora, ci permette di ipotizare le fonti della decorazione di casa Alciati. Infatti, riscontri di questo tipo, anche se non così puntuali si possono trovare con altre incisioni, pubblicate dallo Hind, di Giovan Antonio da Brescia e Nicoletto da Modena (cfr. A. Hind, op. cit., 1948, parte II, vol. VI, tavv. 525-526-637), incisioni che raffigurano le fatiche di Ercole, tema molto diffuso nelle stampe di questo ambiente culturale e ricorrente nella decorazione in oggetto (cfr. schede nn. 0100033365 e 0100033367). Quindi le rielaborazioni delle novità romane del primo Cinquecento, notate negli altri ambienti, e una cultura ancora di stampo umanistico si mescolano a costituire l'alta qualità di queste pitture. È invece da riferirsi piuttosto all'ambiente bramantesco il tipo di decorazione a finto cassettonato, con motivi di clipei e rosoni, che ancora una volta riprende quel gusto fondamentalmente architettonico che costituisce la trama di tutti gli affreschi di casa Alciati. Bibliografia generale di riferimento per il ciclo di affreschi di casa Alciati: P. G. Stroppa, Archivio della Società Vercellese di storia e arte, Vercelli, 1912, vol. II, p. 531; V. Viale, Guida ai Musei di Vercelli, Vercelli, 1935, pp. 19-21, tavv. I-IV; A. M. Brizio, Vercelli, Roma, 1935, pp. 163-164; P. Verzone, Il restauro della casa Alciati in Vercelli, Vercelli, 1936, p. 16; V. Viale, Vercelli e la sua provincia dalla romanità al fascismo, Vercelli, 1939, pp. 3-5; L. Mallé, Le arti figurative in Piemonte, Torino, 1961, pp. 180-181; G. C. Faccio-G. Chicco-F. Vola, Vecchia Vercelli, Vercelli, 1961, pp. 128-129; P. Astrua-G. Romano, Guida breve al patrimonio artistico delle provincie piemontesi, Torino, 1979, p. 100. Gli affreschi, insieme a quelli che decorano gli altri otto ambienti di casa Alciati, furono restaurati negli anni 1933-1934 in seguito al ripristino delle strutture architettoniche dell'edificio, condotto dall'ing. Paolo Verzone a partire dal 1930. Non è stato possibile rintracciare i dati relativi al restauro pittorico, eseguito dall'impresa del comm. Cussetti di Torino. Del lavoro eseguito resta solo notizia nei cenni che il Verzone riserva a questo problema: "...Le parti mancanti non furono naturalmente rifatte, ma solo abbozzate schematicamente a tinte chiare, in modo che la differenza tra la parte originale e quella aggiunta fosse ben evidente" (cfr. P. Verzone, Il restauro della casa Alciati in Vercelli, Vercelli, 1936, p. 16). Presso il Museo Civico di Torino si conservano le foto nn. 353/9464; 353/9473; 353/9468; 353/9479; 353/9467; 353/9450
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista pubblica/privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033370-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI parete nord/ parte destra/ porzione inferiore che delimita il fregio - DIE 24 APRAIL 1537 - lettere capitali - a sgraffio - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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