Finte architetture

decorazione plastico-pittorica, post 1732 - ante 1748

Al centro, immediatamente al di sopra dei gradini dell'altare è dipinta una finta mostra, utilizzando anche elementi lignei aggettanti per conferire alla stessa l'effetto tridimensionale. Due colonne rosse, venate, dal fusto liscio e capitello composito dorato sorreggono un'alta trabezione verde e lilla. Il fastigio è composto da volute grigie, cornici spezzate, motivi fitomorfi gialli e dalla cartella centrale con iscrizione su tre righe. Circondata da una cornice a finto stucco con foglie di acanto angolari e testa cherubica al centro del timpano spezzato, si apre una vera nicchia che ospita la statua della Madonna Immacolata. Una finta architettura che suggerisce un'esedra, delimitata da lesene, fa da sfondo alla mostra stessa

  • OGGETTO decorazione plastico-pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco/ pittura a tempera
    stucco/ modellatura/ pittura
    legno/ intaglio/ verniciatura
  • MISURE Altezza: 600
    Larghezza: 300
  • ATTRIBUZIONI Pozzo Pietro Antonio (1727/ 1788)
    Pozzo Giovanni Pietro (1713/ 1798)
  • LOCALIZZAZIONE San Damiano d'Asti (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione pittorica fu realizzata in concomitanza con la costruzione dell'altare marmoreo (cfr. scheda 0100031294), con il quale costituisce un unico complesso, dal momento che la finta architettura a tromp-l'oeil, così armoniosa negli accostamenti cromatici di toni freschi e leggeri che contrastano con quelli intensi del vero marmo, offre un discreto esempio di una tipologia decorativa che conquistò, tra il secondo e il terzo quarto del Settecento, gli interni di palazzi, ville ed edifici sacri. Lo straordinario effetto scenografico e il moltiplicarsi degli scorci ottici che la struttura fittizia e il trompe-l'oeil sapevano creare, soddisfava ampiamente il gusto dell'epoca, l'amore per la sontuosità e la ridondanza di ornamenti. Si può ipotizzare che l'altare dipinto venisse realizzato intorno agli anni'40 dai fratelli Pozzo - Pietro Antonio e Giovanni Pietro - che, oltre a lavorare nella vicina confraternita di San Giuseppe tra il 1741-44 (cfr. F. Daneo, Il Comune di San Damiano d'Asti, Torino, 1888, p. 324; A. Baudi di Vesme, Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino, 1968, vol. III, p. 861), eseguirono - stando a quanto scrive il Daneo (op. cit., p. 294)- i due affreschi della cappella dell'Immacolata Concezione nella parrocchia dei SS. Cosma e Damiano, rifatti a fine Ottocento da Luigi Morgari (cfr. scheda 0100031298). E' possibile che i due artisti dipingessero anche la finta architettura sopra l'altare, nei colori freschi e ariosi che si possono ancora vedere e che si trovano nelle piramidi da loro eseguite a Cavallermaggiore per la confraternita della Misericordia, il confronto con le quali permette di avanzare l'attribuzione (cfr. Per i quattro anni della Misericordia, catalogo della mostra, Cavallermaggiore, 1979, pp. 53-54, 80, figg. 3-4)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100031295
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1983
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in alto/ al centro/ entro cartella - TOTA PULCHRA EST/ AMICA MEA/ ET MACULA NON EST IN TE - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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