ostensorio, opera isolata di Sacchetti Maurizio (prima metà sec. XVIII)

ostensorio,

Base circolare formata da una fascia montante e da una bombatura ornata a motivi di fiori e foglie su fondo granito e da una cartella in cui è raffigurata S. Chiara che regge nella destra un ostensorio simile a questo. Stelo con nodo principale a vaso baccellato nella parte inferiore. Coppa liscia saldata a un sottocoppa sbalzato e traforato; ha un bordo sporgente cui si aggancia l'ostensorio; questo è un pezzo a parte, ha sul fondo una mezzaluna reggiostie, un bordo a motivi rocaille da cui si alzano due montanti a lastra sbalzata a fiori e foglie, un bordo superiore a festone di fiori. All'interno, una campana di vetro. Il coperchio si adatta sia al bordo superiore sia a quello della coppa inferiore ed è ornato da fogliami alternati a tre coppie di cherubini. Croce mauriziana al culmine

  • OGGETTO ostensorio
  • MATERIA E TECNICA metallo/ doratura
    VETRO
    argento/ sbalzo/ cesellatura
  • ATTRIBUZIONI Sacchetti Maurizio (notizie 1698-1730): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo le indicazioni del Bargoni (Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino 1976, p.7 e tav. I fig. 4 e p.225, disegno S-1) i due marchi dovrebbero corrispondere uno ad un membro della famiglia Rasetto (Giovanni Antonio ?), l'altro al pittore e argentiere Maurizio Sacchetto o Sacchetti. Per entrambi le notizie citate dal Bargoni parlano di un'attività a cavallo tra gli ultimi quindici anni del '600 e i primi venti-trenta del '700: nessuna indicazione precisa tuttavia finora che Giovanni Antonio Rasetto sia documentato come assaggiatore, nè che il punzone del Sacchetti fosse proprio questo (anche se la descrizione del suo impronto può corrispondere). Tuttavia lo schema della base e del fusto, la decorazione rica ma priva di forzature e fantasie rococò, il disegno corposo ma regolare suggeriscono di collocare l'oggetto appunto entro il terzo decennio del '700, fornendo una conferma all'ipotesi cronologica suggerita dalla lettura dei punzoni data dal Bargoni. In questa direzione va il confronto che ci sembra, pur nelle differenze, il più pertinente, quello con la pisside-ostensorio della chiesa della Madonna del Suffragio e della Misericordia (Battuti Neri) di Carignano, esposto al n. 31 della mostra del 1973 (cfr. G. Romano, in Arte e vita religiosa a Carignano, cat. della mostra, Carignano 1973, p. 88, tav. 5), che è datata 1721. Poco in comune invece ci sembra che abbia il nostro esemplare con l'Ostensorio a raggiera del Santuario di Oropa (A. Bargoni, in Mostra del Barocco Piemontese, Torino 1963, vol. III, Argenti, n. 176, tav. 53), che ha lo stesso punzone d'argentiere ed è datato 1700
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100031210
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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