Sant'Eusebio
dipinto,
ca 1622 - ca 1622
Il santo, rappresentato con le vesti vescovili e le pietre adagiate su un libro, simbolo del suo martirio, trattiene con la mano destra un lembo del piviale tagliato in un tessuto rosso e foderato i bianco. La mitra, dalla quale fuoriescono alcune ciocche dei capelli, bianchi come la fluente barba, è impreziosita da tralci fronzuti dorati. Il santo si erge contro un uniforme fondo grigio-azzurro
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 192
Larghezza: 64
- AMBITO CULTURALE Ambito Vercellese
- LOCALIZZAZIONE Costanzana (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco con l'incontro fra Faustina e S. Caterina va collegato a quello dipinto da Bernardino Lanino per l'Oratorio della chiesa di S. Caterinadi Vercelli, ora presso il Museo Borgogna (A. M. BRIZIO, Catalogo delle cose d'arte e di antichità d'Italia. Vercelli, Roma 1935, pp. 44-45, con la datazione al 1535-40, ripresa da A. GRISERI in Gaudenzio Ferrari, catalogo della mostra, Vercelli 1956, n. 69); Viale (V. VIALE, Civico Museo Francesco Borgogna. I dipinti, Vercelli 1969, n. 69) propone una datazione intorno al 1560, anticipata dalla Galante Garrone non oltre il 1550 (Gaudenzio Ferrari e la sua scuola. I cartoni cinquecenteschi dell'Accademia Albertina, catalogo della mostra, Torino 1982, pp. 129-130), con le figure della Santa e dell'Imperatrice inquadrate nel vano della finestra della cella e i soldati radunati sulla destra. La dolcezza ancora percepibile degli esiti laniniani con il volto della santa velato da un leggero chiaroscuro che si diffonde in tocchi sfilati di luce sui capelli e sulle vesti, si perde nella rigida inflessine dell'affresco di Costantana dove i contorni, sottolineati da lunghe pennellate scure, acquistano una secchezza sconosciutaa Lanino. La leggibilità del riquadro con san Francesco, recante, nella fascia inferiore, il nome del committente e la data 1622, è compromessa da ossidazioni e cadute di colore particolarmente evidenti nella zona centrale: il saio si presenta ormai come una massa bruna uniforme, solcata dalle ombre appena percettibili delle pieghe. S. Eusebio riprende modelli della prima maturità d Gaudenzio con riferimenti al polittico di S. Gaudenzio di Novara (1516-1518) e quello di poco posteriore di S. Gaudenzio di Varallo. Ma esempi più vicini ed accessibili all'affrescante di costantana dovettero essere gli scomparti della pala di Campiglia Cervo di Bernardo Lanino ai cui esiti morbidi sembrano ispirarsi il chiaroscuro e i toni pallidi dei volti dei due santi che sembrano risentire di una traduzine impacciata e troppo diligente dello sfumato, nonché i santi Agostino e Francesco di Gerolamo Giovenone e bottega, dipinti sui pilastri della navata destra della chiesa di S. Giuliano a Vercelli (A. M. BRIZIO, Catalogo delle cose d'arte e di antichità d'Italia. Vercelli, Roma 1935, pp. 115-116). L'ultimo riquadro con la Veglia degli Angeli fu parzialmente distrutto dall'apertura della porta d'accesso al nuovo locale della sacrestia, costruito fra il 1849 e il 1852 (Costanzana, Casa Parrocchiale, Libro dei conti della Confraternita di Santa Caterina 1838-1930, note del 10 e 30 settembre, 22 novembre 1849; 15 dicembre 1850; 10 novembre 1852; ID, contratto di Vendita di una porzine d'orto fatts dal Signor Michelone Martino del 16 settembre 1849) al 3 dicembre 1909; ID. Fatture e ricevute, preventivo del 9 settembre 1909). I cinque affreschi hanno in comune la predilezine per toni diafani e trasparenti, talora con effetti delicati come nella figura del giovane in primo piano nell'Incontro con l'imperatrice Faustina. Si può avanzare l'ipotesi dell'intervento di una mano diversa da quella cui si devono le prime scene del ciclo. La realizzazione però sembra piegarsi, negli ultimi due riquadri con la Decapitazione e la Veglia ad un ulteriore scadimento qualitativo:le figurine corte e tozze che circondano il corpo della santa sono prive di ogni imponenza, ridotte a poco più che deboli caricature e suggeriscono la possibilità di una esecuzione dovuta ad aiuti della medesima bottega, cui mancò perfino il modello guida costituito dagli affreschi vercellesi di Lanino
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100031005-3
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1982
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0