martirio di Santa Caterina d'Alessandria

dipinto,

I due carnefici, l'uno di fronte e l'altro di tergo, sono raffigurati nell'atto di colpire con gli staffilo il corpo martirizzato della santa, legata alla colonna e con i capelli sciolti in ciocche sulle spalle e sul petto nudo. Alle scena da particolare risalto la vivace invenzione cromatica che, nella figura di destra, gioca sul contrasto del gonnellino verde carico con i toni brillanti della calza gialla. Sulla parete di fondo, dietro la tenda ocra dorata a striature rosse, si apre una finestra

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco/ pittura a tempera
  • LOCALIZZAZIONE Costanzana (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La figura della santa alla colonna con i capelli sciolti che ricadono sul petto e le vesti raccolte intorno alla vita richiama l'affresco con lo stesso soggetto dipinto da Lanino nella chiesa milanese di S. Nazzaro e colpisce, in particolare, la citazione quasi letterale di quell'ombra geometricamente scandita ai piedi della stessa santa. I carnefici, dalla smorfia grottesca e dai gesti quasi danzanti, risentono di un gusto manieristico documentato a Vercelli dalla tavola dedicata al Martirio di Santa Margherita dell'Arcivescovato, attribuita alla bottega di Giuseppe Giovenone il Giovane (A. M. BRIZIO, Catalogo delle cose d'arte e di antichità d'Italia. Vercelli, Roma 1935, p. 156; V. VIALE, Il Duomo di Vercelli. Il nuovo Duomo. Opere d'arte dal XIII al XVIII secolo. La Pinacoteca dell'Arcivescovado, Vercelli 1973, pp. 94-95; Gaudenzio Ferrari e la sua scuola. I cartoni cinquecenteschi dell'Accademia Albertina, catalogo della mostra, Torino 1982, n. 46). Va segnalato, infine, il riferimento alla pala attribuita a Raffaele Giovenone nella chiesa Parrocchiale di Orta, raffigurante la Flagellazione di Cristo (G. ROMANO, Casalesi del Cinquecento, Torino 1970, p. 70, nota n. 2). I due affreschi della parete di fondo, particolarmente danneggiati e ridipinti nella fascia inferiore, presentano dati di coerenza stilistica con l'insieme del ciclo e ricalcano con una fedeltà sorprendente le due scene dipinte da Bernardino Lanino nell'Oratorio della chiesa vercellese di S. Caterina, ridotte allo stato larvale. Nel Martirio della ruote uncinate le coincidenze sono puntuali anche per i dettagli: i due personaggi accosciati in primo piano, il soldato che si fa schermo con lo scudo, la coppia agitata degli angeli che appaiono dietro la nube. La superficie abrasa e pressoché illeggibile dell'affresco di Lanino non consentono di spingere i confronti molto oltre, e tuttavia la g offa e faticosa realizzazione di Costantana appare evidente anche solo in quel rimpicciolirsi della figura della santa, stipata a stento tra le due ruote, nell'incerto scorcio del volto, nell'assenza di quella definizine prospettica che Lanino aveva affidato alla scansine dei pilastri lungo le parti laterali, qui ridotte a masse compatte di colore cupo. L'affresco di Lanino con S. Caterina davanti al giudice è quasi del tutto perduta, ma si distinguono ancora la sagoma ellittica del baldacchino e qualche brano superstite delle figure in primo piano. L'idea del giovane con il candido vestito ornato di tagli e nastri rosso vivo, a Vercelli oramai poco più che un profili. È la stessa che compare nella lunetta destra della cappella di S. Giorgio in S. Ambrogio a Milano e nella tempera con la Predica del Battista contro Erode del Poldi Pezzoli, anch'essa riferibile al periodo milanese di Bernardino (G. ROMANO, La tradizione gaudenziana nella seconda metà del Cinquecento, in Bollettino SPABA, 1964, XVIII, p. 79, fig. 3)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100031004-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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