ritratto di Giacinta Molini

dipinto, post 1878 - ante 1878

La benefattrice è raffigurata a mezza figura, al centro del quadro, in posizione di tre quarti, indossa un abito nero con polsini e colletto, fermato da una spilla color giallo-oro e bruno, di pizzo bianco e una cuffia di pizzi, nera; ha carnagione di color rosa chiaro tendente al bianco, con ombreggiature grigie. Sullo sfondo un muretto grigio, che, nella parte destra, in ombra, reca una scritta nera, montagne grigie e cielo rosa che verso l'alto tende al grigio azzurro. La tela è conservata entro una cornice di profilo e luce rettangolare in legno intagliato e verniciato di colore scuro. Tipologia a gola; battuta liscia. Fascia interna sottile, modinata, fascia centrale liscia e fascia esterna modinata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 98
    Larghezza: 74
  • ATTRIBUZIONI Mensi Francesco (1800/ 1888)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Ospedale dei SS. Antonio e Biagio
  • INDIRIZZO via Venezia, 16, Alessandria (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ritratto venne eseguito dal pittore Francesco Mensi (1800-1888), nell'ultimo decennio della sua vita (1878) quando aveva ormai abbandonato i grandi lavori a soggetto storico o sacro. Mensi, dopo un periodo di apprendistato presso il pittore vogherese Borroni, fu allievo di Pietro Benvenuti a Firenze, dopo il 1826 e in seguito andò a Roma. Nel ritratto in esame, la finitezza dei contorni, la staticità del personaggio e la nettezza del chiaroscuro, testimoniano la formazione del pittore nella scuola del classicismo toscano, la cui influenza ha comunque, in questo caso, toni molto mitigati. Per notizie sulla biografia e produzione del Mensi: G. A. De Giorgi, Notizie sui celebri pittori e su altri artisti alessandrini, Alessandria, 1836, pp. 48-52; Dipinti del Cavalier Prof. Francesco Mensi conservatore della civica Pinacoteca Viecha, fotografati nello Stabilimento Castellani, Alessandria, 1883; F. Gasparolo, Cenni biografici sul pittore Mensi, in "Rivista di Storia Arte e Archeologia della Provincia di Alessandria", 1907, XVI, fasc. XXVIII, p. 593. E. Filippelli, Notizie storiche sulla Pinacoteca Viecha e Civico Museo di Alessandria, in "Rivista di Storia Arte e Archeologia della Provincia di Alessandria", 1912, XXI, fasc. XLV, pp. 12-13; E. Filippelli, Catalogo della Pinacoteca in Alessandria, Alessandria, 1915, p. 23; F. Gasparolo, Il pittore Francesco Mensi, in "Rivista di Storia Arte e Archeologia della Provincia di Alessandria", 1924, fasc. XXIX, pp. 210-217; F. Gasparolo, Il pittore Francesco Mensi, in "Rivista di Storia Arte e Archeologia della Provincia di Alessandria", 1926, fasc. XXXVII, pp. 126-128; F. Mazzocca, voce, Francesco Mensi, in E. Castelnuovo - M. Rosci (a cura di), Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna. 1773-1861, catalogo della mostra (Torino maggio-luglio 1980), Torino, 1980, vol. III, pp. 431, 1464. Nel salone delle Adunanze dell'Ospedale, dove è collocato il dipinto in esame, si trovano numerosi altri ritratti di benefattori eseguiti dal Mensi negli anni che vanno dal 1876 al 1886; nei testamenti e nei documenti d'archivio esaminati, relativi ai benefattori, non vi sono notizie sui ritratti, e, tenendo presente che era compito dell'Ospedale occuparsi delle Onoranze ai benefattori, come si può dedurre dal "Mutamento delle norme delle Onoranze ai benefattori" del 1922 (Archivio dell'Ospedale, Tit. I, Rub. 10, Cat. unica, busta 1, fasc. 1), si può avanzare l'ipotesi che questi quadri siano stati commissionati al Mensi direttamente dalla Congregazione di Carità, anche se non sono stati trovati in archivio i relativi documenti. Il dipinto presenta, sia nell'impostazione, sia nella gamma dei colori usati, che nel modo di stenderli sulla tela decise analogie con il dipinto rappresentante il ritratto di Bartolomeo Traverso (cfr. scheda n. 0100030983). Il dipinto raffigura la benefattrice Giacinta Molini che donò all'ospedale, con testamento del 30 luglio 1878, una rendita di lire trecento accettata con deliberazione del 9 settembre 1878, il cui decreto d'approvazione è datato 9 ottobre 1878 (Archivio dell'Ospedale, Lasciti e donazioni, 1878, Tit. II, Rub. 3, Cat. 1, busta 7, fasc. 215). Il dipinto venne collocato nella galleria dei quadri-ricordo dei benefattori, isitituita nel 1933 (cfr. Agapiti, L'ospedale Civile di Alessandria, in "Alexandria", II, 1934, fasc. 4, p. 123); è infatti riconoscibile in una fotografia di una delle sale dell'allestimento, conservata in Archivio (Archivio Ospedale). Non si sa dove si trovasse prima di questa data né quando passò alla collocazione attuale nel Salone delle Adunanze, poiché non furono registrati i molteplici spostamenti dei quadri avvenuti, all'interno dell'edificio ospedaliero, per esigenze di arredo di uffici, corridoi, sale. Il dipinto compare in un inventario del 1960 (Archivio Ospedale) con il n. 44 che compare, scritto in rosso su un foglietto di carta incollato sul retro della cornice in un angolo in alto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100030984
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI fronte/ in basso/ a sinistra - F. Mensi/ 1878 - corsivo - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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