badalone, opera isolata - bottega piemontese (secondo quarto sec. XVIII)

badalone ca 1728 - ca 1728

E' fissato a una larga base di sezione esagonale con bordo sporgente provvista di tre piedi torniti a globo leggermente schiacciato ai poli. Il piedestallo presenta tre grandi volute a chiocciola compressa, poggianti su piedi leonini e avvolte da acanti, che si concludono nella parte superiore con riccioli ornamentali fortemente accentuati fiancheggianti la colonnina. Essa è intagliata a collarini vegetali a giri di perle ed interrotta a metà circa della sua altezza da un nodo a fioroni alternati a testine alate di angeli a rilievo; continua con un anello rilevato e un collare di foglie di acanto tra due gole per concludersi con un capitello fasciato da acanti. Ai lati tre angioletti a tutto tondo in funzione di cariatidi reggono la base triangolare sulla quale si impernia il portalibro girevole. Esso ha forma tronco-piramidale con spigoli smussati alla sommità e ornati con una larga foglia acantacea uscente da un motivo conchigliato a rilievo. In basso, agli angoli, sono applicate volutine a tutto tondo avvolte da acanti. Sulla sommità del portalibro è un pinnacolino con nodo a baccellature sormontato da un ciuffo vegetale

  • OGGETTO badalone
  • MATERIA E TECNICA legno di noce massello/ intaglio/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Ivrea (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera si impone per l'alto livello qualitativo, evidente nella ricchezza e varietà delle soluzioni decorative e nella tecnica esecutiva sciolta ed accurata, elementi che tradiscono la presenza di un ignoto intagliatore di indubbia levatura. Del presente badalone si trova menzione, con tutta probabilità, negli "Atti della Visita Pastorale di Mons. Silvio Domenicoo De Nicola" (1728, f. 12r.) allorché il vescovo, pur constatando che il coro e l'altare della Cattedrale si presentavano in linea di massima come li aveva descritti il suo predecessore, sottolinea che "lectorile in medio Chori situm fuit elegantius renovatum". In base a tale affermazione si può dunque proporre per il badalone, forse commissionato dallo stesso vescovo De Nicola il quale non mancò di sottolinearne l'eleganza, una datazione al secondo decennio del XVIII secolo, come sembrano peraltro confermare lo stile e la tipologia. Esso venne restaurato nel 1786 dal minusiere Lorenzo Defilippi, come si deduce dalla nota dei lavori da questi effettuati per il canonico Robesti e in tale occasione venne probabilmente munito della base, come suggerisce un appunto dello stesso Defilippi relativo al pagamento del "tornitore p. li tre piedi torniti sotto al lettorile" ("Quiettanze per spese del Capitolo della Cattedrale di Ivrea", 1783-1793)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100028723
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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