pentimento di San Pietro

dipinto, 1700 - 1749

Il quadro raffigura S. Pietro in carcere, seduto su un blocco di pietra squadrata al quale è incatenato, la tunica è aperta sul petto e le mani giunte, alzo lo sguardo in segno di preghiera e di pentimento. La luce radente penetra nella cella, attraverso una finestrella con grate dietro le quali è il gallo in atto di cantare per la terza volta. Le pareti sono formate da blocchi di pietra squadrati in modo iurregolare e, sul lato destro, ove in prospettiva è il vano della porta, da mattoni intonacati. Il tono generale del dipinto è tendente al bruno

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LOCALIZZAZIONE Gavi (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'altare di S. Pietro, situato nella quinta campata laterale destra, è già menzionato nella vistita pastorale del 1582 (C. DESIMONI, Documenti ed estratti di documenti per la storia di Gavi, Alessandria 1896, p. 178Annali storici della città di Gavi, Alessandria 1896, p. 178), e fu probabilmente eretto intorno al 1523, data in cui fu assegnato a Camillo De Scribanis (Genova, Archivio Vescovile, Durazzo D.L, fol. 275). Risulta essere ancora dei De Scribanis nel 1650 (Genova, Archivio Vescovile, Visita Pastorale del 1650, fol. 195v), mentre nel 1771 lo juspatronato è di Giovanni Battista Ayroli (Genova, Archivio Vescovile, Decreti Lercari, 1768-1771, fol. 471v.) e, nel 1891, dei Franzoni (A. REMONDINI, M. REMONDINI, Pasrrocchie dell'Archidiocesi di Genova, Parte II della regione XIII, Genova1891, p. 19). L'altare di S. Pietro, ancora visibile in alcune vecchie foto conservate presso l'Archivio Parrocchiale, è stato smembrato durante i restauri dell'edificio degli anni 60 e trasferito a Bosio, dove l'alzata è stata sistemata nel coro e la mensa inserita in un altare laterale non pertinente. Il più antico altare di San Pietro è stato sostituito con quello di cui sopra nel 1812, utilizzando uno dei quattro altari acquistaati lo stesso anno presso il municipioi di Genova e provenienti dall'ex Monastero di S. Teresa e dall'ex Convento della Pace, entrambi a Genova (Gavi, Archivio parrochiale, Dal Libro delle Deliberazioni della Fabbricedria della chiesa Parrocchiale di Gavi, alla prima domenica di luglio e di ottobre 1812 e al 3/1/1813; Gavi, Archivio Parrocchiale, Chiesa Parrocchiale. Lavori. Conti, conto del 10 dicembre 1812). L'altare di S. Pietro, di forma eguale a quello di S. Giovanni Battista della Parrocchiale di Gavi, viene allora indicato come dedicato al Sacro Cuore e, nella stessa occasine, il quadro viene modificato per adattarlo alla forma del nuovo altare (C. DESIMONI, Annali storici della città di Gavi, Alessandria 1896, p. 276). L'ambiente del dipinto, descritto con realistica atetnzine ai materiali edili e con conpiaciuta resa della miseria, l'abbigliamento del santo, con le vesti stropicciate e il gallo rilevano la conoscenza, da parte dell'anonimo pittore, della cultura artistica di matrice bresciana e bergamasca, come A. Cifrondi (Clusone 1657 - Brescia 1730) e V. Ghislandi (Bergamo 1655-1743 (I pittori della Realtà in Lombardia, catalogo della mostra, Milano 1953, figg. 75, 77). Il modo caratterizzato, fortemente mosso e chiaroscurato di rendere le pieghe, nel quale si può intravedere qualche assonanza con le opere del Cifrondi e di Zanetti (fine XVII secolo - 1741 post), rivela, però, una cultura non rivolta esclusivamente a quella zona della Lombardia (Brescia pittorica 1700-1760, catalogo della mostra, Brescia 1981, pp. 92-101). Il dipinto è inoltre citato nell'inventareio della Parrocchiale compilato nel 1906 (Gavi, Archivio Parrocchiale, Inventario della Chiesa Parrocchiale di S. Giacomo Maggiore in Gavi anno 1906)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027609
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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