Trinità con San Girolamo e San Francesco di Paola
dipinto,
1650 - 1674
Carlone Giovanni Battista (1603/ 1683-1684)
1603/ 1683-1684
Il dipinto raffigura, in basso, S. Gerolamo, vestito con rocchetto pieghettato e bordato di pizzo e mozzatta rossa, reggente il libro e affiancato dal leone accucciato, e S. Francesco da Paola, indossante il saio dell'ordine dei francescani ed impugnante, con la destra, un nodoso bastone. Ambedue sono inginocchiati, disposti di tre quarti e volgono lo sguardo in alto, in direziuone di Cristo e del Dio Padre, assisi su novole e separati da un globo crociato, sopra il quale è posta la colomba dello Spirito Santo in volo. Sotto il globo due angioletti reggono una raggiare contenebte l'iscrizione. Altri putti sono posati fra le nubi. Alle spalle dei santi si apre un paesaggio collinoso
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 274
Larghezza: 172
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ATTRIBUZIONI
Carlone Giovanni Battista (1603/ 1683-1684)
- LOCALIZZAZIONE Gavi (AL)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro proveniente, secondo Galbiati, dall'Oratorio della S.ma Trinità, che sorgeva sulla strada di Alice e officiato dai Terziari di S. Francesco da Paola. Colla costruzione del nuovo Oratorio dei Rossi nel Seicento e con la rovina del più antico edificio, il quadro e l'altare sarebbero stati donatoi alla Parrochiale nel Settecento (G. GALBIATI, Le tre Confraternite di Gavi Ligure, Genova 1949, ed. consultata Ovada 1979, pp. 146-147). In effetti, la pri,ma menzione di un altare dedicato a S. Gerolamo nell'ultima campata laterale destra della Parrocchiale risale al 1771 (Genova, Archivio Vescovile, Decreti Lercari, 1768-1771, fol. 471v). In tale anno l'altare era di juspatronato della famiglia Ameri (ID), mentre nel 1820 del Rev. Luigi Marenco (Genova, Archivio Vescovile, Relazioni Lambruschi, fol. 219v). L'altare venne sostituito nel 1863 con un altro appositamente acqwuistato dall'amministrazione della Cassa Ecclesiastica, dando seguito ad un'intezine già espressa tre anni prima e contemporaneamente venne restaurato il quadro (Gavi, Archivio Parrocchiale, Dal Libro delle Deliberazioni della Fabbriceria della Chiesa Parrocchiale di Gavi, al 1860/04/01, al 1862/04/06, al 1863/07/05). Nel 1904-5 la mensa ed il tabernacolo vennero trasferirti alla Cappella di S. Gerolamo (Gavi, Archivio Parrocchiale, Chiesa Parrocchiale. Lavori. Conti, Conto di Rabbia Pasquale, Gavi). L'alzata, rimasta sul posto a incorniciare il quadro fino alla recente campagna di restauri degli anni Sessanta del Novecento e visibile in alcune fotografie conservate presso l'Archivio Parrocchiale, si trova oggi nella Parrocchiale di Tramontana, ove le è stata addossata una mensa non pertinente e mancanet dei putti della cimasa. Il quadro, già considerato opera di G. B. Carlone (Albaro 1616 - Genova 1683) da Desimoni (C. DESIMONI, Annali storici della città di Gavi, Alessandria 1896, p. 195) e Sartore (F. SARTORE, Storia popolare di Gavi Ligure, Genova 1934, p. 175), è stata ricondotta a G. B. Carlone - Genova 1603-1677 o 1680 - ((M. PISTONE, La chiesa di S. Giacomo", in "Millrenario di Gavi", Gavi 1972, p. 13; G. MERIANA, C. MANZITTI, Le valli del Lemma, dello Stura e dell'Orba, Genova 1975, p. 76). La struttura compositiva del dipinto, rigidamente impostato sulle ortogonali e sulle diagonali della tela, trova raramenet conferma nella produzione del pittore, ma un carattere simile lo si riscontra nella decorazione della volta della cappella del Palazzo Ducale di Genova del 1655 (E. GAVAZZA, LA grande decorazione a Genova,Genova 1974, figg. 248, 288-290). Può essere considerata autografa la parte alta del dipinto, dove sono estesi gli interventi di restauro e i danni, mentre qualche dubbio induce la precisa descrizione e il calcolato chiaroscuro dei due santi, per i quali andrebbe forse identificata la collaborazione di un altro artista genovese. Per questi un confrontoi più stringente è istituibile col S. Antonio Abate della Parrocchiale di S. Cristoforo, attribuito al Carlone da Manzitti che avverte come i modi "si distacchino alquanto dalla corrente produzione dell'artista" (G. MERIANA, C. MANZITTI, Le valli del Lemma, dello Stura e dell'Orba, Genova 1975, p. 83). Il dipinto è citato nell'inventario redatto nel 1906 (Gavi, Archivio Parrocchiale, Inventario della Chiesa Parrocchiale di S. Giacomo Maggiore in Gavi anno 1906)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027601
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI al centro, entro raggiera - CHAR/ITAS - lettere capitali - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0