resurrezione di Cristo

rilievo, 1497 - 1497

Al centro della faccia frontale è rappresentato Cristo sorgente dal sepolcro, il cui fronte è ornato da tre fioroni quadripetali. Cristo, coperto dal lenziolo, poggia un piede sul bordo del sarcofago, alza la mano destra in segno di benedizione e regge il vessillo terminante in una croce. Il pannello è incorniciato da sagumature lisce

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Liguro-lombarda
  • LOCALIZZAZIONE Gavi (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il sepolcro fu dedicato ad Antonio Guasco, Signore di Gavi, il cui feudo marchionale acquistò da Antonio Fregoso essendone investito da Galeazzo Maria Sforza, dalla moglie Sigismondina Spinola dei Signori di Cascano e dai figli Bernardino e Marco (V. SPREETI, Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana, Milano 1935-1943, ad vocem Guasco; A. MANNO, Il patriziato Subalpino, dattiloscritto presso la Biblioteca Civica di Torino, ad vocem). Lo stesso Antonio Guasco aveva offerto alla Parrocchiale il polittico dipinto, firmato da Manfredino Basilio e datato 1478, oggi diviso fra la Galleria dell'Accademia Ligustica e Palazzo Bianco di Genova. Il sarcofago era collocato, prima dello spostamento effettuato durante i restauri degli anni'60, sopra la porta d'ingresso laterale sinistra, ove poggiava su quattro mensole scolpite a foglie d'acanto che sono state rimosse: questa precedente sistemazione è documentata dsa alcune foto conservate presso l'Archivio Parrocchiale. I bassorilievi marmorei, caratterizzati dai volumi pieni animati dagli sventolii del cartiglio, del vessillo e del velo cadente, sono riconducibili all'ambito dei numerosi scultori lombardi attivi tra la seconda metà del Quattrocento e l'inizio del secolo successivo a Genova e in Liguria. In tale direzine conducono il carattere lombardo delle figurazioni, il tipicamente ligure utilizzo della pietra nera e l'iconografia dell'Annunciazione, la cui "conturbatio" fa cadere il velo che le copriva il capo: tale iconografia riprende quella dell aprincipessa orante nei bassorilievi raffiguranti S. Giorgio contro il drago di alcuni portali genovesi usciti dalla bottega di Giovanni Gaggini (H. W. KRUFT, Portali genovesi del Rinascimento, Firenze 1971, tavv. 17-25). Il carattere della scultura di Gavi, stilisticamente lontano dalla spigolosità delle opere di G. Gaggini e dall'affiorante protoclassicismo di Michele D'Aria (C. VARALDO, I D'Aria e i mausolei "rovreschi" nella Savona Rinascimentale, in "Atti e Memorie della Società Savonese di Storia Patria", 1974, VIII, pp. 143-153) trova qualche tenue riscontro nell'Adorazione del Bambino del Museo di S. Agostino a Genova che pure dovrebbe essere anteriore di almeno un decennio (H. W. KRUFT, 1971, p. 8, fig. 2). Il manufetto è citato in A. REMONDINI, M. REMONDINI, Parrocchie dell'Archidiocesi di Genova. Notizie storico-ecclesiastiche, parte II della regione XII, Genova 1891, pp. 20-21; C. DESIMONI, Annali storici della città di Gavi, Alessandria 1896, p. 129; G. GALBIATI, Le tre Confraternite di Gavi Ligure, Genova 1949, ed. consultata Ovada 1979, pp. 48-49
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027570-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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