Agnus Dei

lapide,

Sulla sinistra è scolpito a rilievo un agnello, con un bastrone terminante in una croce e reggente una bandiera crociata; sulla destra, sempre a rilievo, è finto uno scudo appeso tramite un legaccio; al centro è l'iscrizione

  • OGGETTO lapide
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura
  • LOCALIZZAZIONE Gavi (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'iscrizione è ricordata dai Remondini che la traggono dalla "Relazioni dell'Arciprete Gerosa (1764-1809) per la Visita di Monsignor Lercari" con la precisazione "che doveva essere a quanto pare in un pilastro della navata di mezzo" e che si è perduta in un ristoro fatto non è molto" (A. REMONDINI, M. REMONDINI, Parrocchie dell'Archidiocesi di Genova. Notizie storico-ecclesiastiche, parte II della regione XII, Genova 1891, p. 23). Di essa Desimoni riferisce invece che "esisteva al suo tempo sulle mura esterne della chiesa di Gavi (C. DESIMONI, Annali storici della città di Gavi, Alessandria 1896, pp. 77-78). Alla stessa si riferisce, forse, l'arciprete G. R. Ricchino quando, nella relazione per la visita pastorale Lambruschi del 1820-1824, nota che un restauro della chiesa nel 1351 è attestato da "una lapide di marmo murata al di fuori di detta Chiesa verso il Lemmo " (Archivio Vescovile di Genova, Relazioni Lambruschi, fol. 219r.): il lato verso il fiume corrisponde al fianco destro. Qualsiasi sia stata la collocazione originaria, certo l'attuale è da considerarsi poisteriore, come dimostrano i segni di adattamento: sulla lapide l'accorciamento di qualche centimetro del bordo inferiore e sul muro i segni di scalpellinature relativamente recenti. La famiglia Peraldi, di cui non si è trovata menzione nei repertori araldici dello Spreti e del Manno, è citato fra le antiche famiglie gaviesi da Desimoni (C. DESIMONI, 1896, p. 201), mentre negli atti di un processo ecclesiastico del 1228 un testimone afferma che frequentatori della Parrocchia di S. Eusebio erano "illi de peraldo (et illi) de monte et ipsemet" (A. FERRETTO, documenti genovesi di Novi e Valle Scrivia, I, Pinerolo 1909, Corpus Chart. Italiae, XXIX, pp. 337). Non sappiamo a quali rinnovi della chiesa si riferisca la lapide, ma altre due iscrizioni tramandateci dai Remondini attestano intorno a quegli anni lavori che dovevano essre di una certa entità. All'interno del tiburio "in un monolite che serve di architrave" era graffito: MCCCXXXIV IOHANNES (...) FECIT FACERE + (oppure FECIT TEMPORE) (cfr. A. REMONDINI, M. REMONDINI, 1891, p. 23)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027552
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI al centro - + M.CCC..XXXX/VI. DIE. VI. JANU/ ARII. RENOVAT/ VM. EST S. ILLO/ RVM/ DE. PERALDIS -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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