Santa Lucia tra Santa Caterina da Siena e Santa Apollonia

dipinto, 1600/ 1649

Le tre sante sono raffigurate in piedi, una accanto all'altra con il personaggio centrale in posizione leggermente avanzata. S. Lucia regge la coppa entro cui sono riposti gli occhi e la palma del martirio, ha lunghi capelli ondulatri che, tenuti sul capo da un fermaglio di perle, scendono liberi sulle spalle, ove la veste ha un collo di stoffa bianca ricamata a colori vivaci. S. Caterina da Siena veste l'abito dell'ordine domenicano e regge, coola destra, un libro. S. apollonia, infine, ha lunghi capelli, tiene in mano gli attributi della pinza col dente e la palma del martirio. Il quadro è inserito entro una cornice con modanatura in stucco argentato

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA LEGNO
    stucco/ modellatura/ argentatura
    tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Ligure
  • LOCALIZZAZIONE Ovada (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tipologia del volto di S. Lucia e S. Apollonia, reso con minuzia descrittiva, si ritrova nella Salomé di un altro dipinto, conservato nell'Oratorio e raffigurante la decapitazione del Battista, e perciò attribuibile alla stessa mano. Gli stessi volti accattivanti e la procacità delle forme femminili risentono di esempi degli affreschi di Bernardo Castelli, realizzati nei primissimi anni del Seicento nel Palazzo Centurine del Monastero e nella Villa Imperiale a Sampierdarena (F. CARACENI POLEGGI, La committenza borghese e il manierismo a Genova, in La pittura a Genova e in Liguria dagli inizi del Cinquecento, Genova 1970, pp. 291-292 e fig.. 210; B. CILIENTO (a cura di), Villa Imperiale. Scassi, Genova 1978, p. 4 e fig. 6), sebbene inserirti, nel quadro di Ovada, in una composizione memore di schemi cinquecenteschi. L'eclettismo del pittore che rileva un linguaggio provinciale, utilizza nelle pieghe delle vesti una accentuazione chiaroscurale già pienamente seicentesca. Questi elementi più aggiornati, pur tenendo conto delle differenze qualitative, sono desunti dall'ambiente genovese della prima metà del secolo e, più precisamente, dall'ambito di pittori come Domenico Fiasella e Giovanni Carlone. Risultati stilisticisticamente differenti, ma di carattere non lontano dalla coppia di dipinti di Ovada, soprattutto nella decapitazione del Battista, raggiunge il gonfalone raffigurante "Il trasporto delle ceneri del Battista" dell'Oratorio del S. Rosario di Nervi, ma proveniente dall'oratorio genovese di S. Giacomo in Prè (F. FRANCHINI GUELFI, Le casacce. Arte e tradizione, Genova 1973, p. 44 e fig. 19)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027546
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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