salita di Cristo al monte Calvario

dipinto, 1710 - 1710

Al centro è Gesù Cristo, inginocchiato sotto il peso della croce, trattenuta da Simone di Cirene. Intorno a Cristo, vestito con una lunga tunica e con la corona di spine sul capo incorniciato dai lungghi capelli e dalla barba, si assiepono nunmerosii soldati e sgherri, alcuni dei quali, posti a destra, accanto ad un cane, e a sinistra di Gesù, sono intenti a colpirlo con una lancia e un corto bastone. Quasi alle spalle di Gesù, dietro la croce, è un uomo con alcuni strumenti. All'estrema destra è raffigurata la Veronica, inginocchiata e vista di profilo, trattiene il velo. Alle spalle dell'episodio che si sviluppa su un basamento roccioso, vi sono alcuni soldati a cavallo e, sulla destra, un dirupo, sull'orlo del quale una piccola folla osserva la scena

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 200
    Larghezza: 280
  • ATTRIBUZIONI Buffa Gerolamo (notizie 1693-1738)
  • LOCALIZZAZIONE Ovada (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Al nove marzo 1710 è ricordato il consenso dell'Oratorio alla richiesta di Giovanni Maria Rati Confratello di donare un quadro raffigurante la salita al Calvario "per ponere in uno delli due quadrati dalla parte del altare del SS.Crocifisso in quello il quale aveva più perfetta la sua luce...nel qual quadro si è impresso...il tipo della sua impresa o sia arma di d.o donatore con l'ìiscrizione" (Ovada, Archivio della confraternita, Priori 1698-1713, al 1710/03/09). Il giorno successivo venne scritta la "Memoria come è stato donato il primo quadro del andata del salvatore al Calvario come si vede al di sopra dell'altare del Crocifisso da Giov. Maria Ratto Confratello del oratorio" (Ovada, Archivio della confraternita, Libro delle masserie della Comp. di S. Gio. Batta. Conti 1630, al 1o marzo 1710). Anche se a quella data non era stato ancora costruito l'attuale altare marmoreo del Crocifisso, la prima collocazione sempra la più atetndibile, anche a causa delle notevoli dimensioni del quadro. Il dipinto fu il primo di una seria di quattro tele raffiguranti episodi della passione di Cristo, attribuibiti, unitamente alla tela firmata dedicata all'Orazione nell'orto, a Gerolamo Buffa, sconosciuto alla bibliografia locale, è abbondantemente documentato nell'Oratorio. Due dipinti da questi ultimi derivati, sono presso la chiesa dei Cappuccini di Ovada. La prima menzione del pittore è del 1693, quando esegue "di nuovo la tavola dove sono ascritti li Fratelli della Compagnia" (Ovada, Archivio della confraternita, Libro della cancelleria della Compagnia di S. Gio. Batta d'Ovada, al 19 marzo 1693). Nel 1700 dipinge l'immagine della SS. Trinità e del Criocifisso sulla "Cassetta per pigliare l'elemosina" (ID., 29 agosto 1700). Nel 1708 risuilta membro della compagnia del Riscatto degli schiavi eretta presso l'oratorio (Ovada, Archivio della confraternita, Libro dove si...del Riscatto de schiavi. Conti 1650, alla lettera G). Fra il 1710 e il 1712 esegue i quattro quadri conservati presso l'Oratorio. Nel 1716 è pagato lire 100 dai Confratelli per la fattura di un quadro identificabile in quello raffigurante l'Orazione (Ovada, Archivio della confraternita, Libro della cancelleria della Compagnia di S. Gio. Batta d'Ovada, al 6 ottobre 1716). L'anno successivo dipinge un emblema "nell'albergo di carbone" (ID., 25 settembre 1717). Nel 1721 è pagato per un lavoro, provvisto di iscrizione, per il Reverendo Padre Bernardo Missinario apostolico (ID. 21 gennaio 1721). Nel 1723 dipinge le porte "del novo nichio", probabilmente quello dell'altare del Crocifisso (ID., 28 febbraio 1723). Nel 1730 è pagato per l'aggiustatura di due quadri dell'Oratorio (Ovada, Archivio della confraternita, Conti 1724-1736, al 30 maggio 1730). L'ultima menzione del pittore è del 1738, quando viene pagato "per aver dipinto la tenda o sia Cortina dell'Altare del Crocifisso", probabilmente la stessa "pittura fatta intorno all'Altare nuovo del SS.mo Crocifisso" l'anno precedente (Ovada, Archivio della confraternita, Libro dei Conti di S. Gio. Batta. 1737-1787, al 16 luglio 1737 e 18 dicembre 1738). Il carattere vagamente pousdsiano dello scenario e della disposizione dei personaggi fu probabilmente assorbito attraversi liguri come Raffaele Badaracco (A. CAPPELLINI, Genova, Tesori d'arte patria, Genova 1931, pp. 17, 19, 24-24) o, più ancora, di Stefano Robatto (La Pinacoteca Civica di Savona, Savona 1975, pp. 282-283, nn. 72-76), ambedue reduci da un lungo soggiorno romano. Lo stemma che accompagna l'iscrizione del quadro di Ovada dovrebbe essere derivato da quello dei Rati Opizzoni di Tortona, dal quale si differenzia solo per la disposizione delle tre palle e per il motto (V. SPRETI, Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana, Vol. V, ad vocem; V. MANNO, Il patriziato subalpino, ad vocem). Una lapide nell'oratorio di S. SDebastiano, datata 1741, attestava un legato di M. Gerolama, figlia di Giovanni Maria Ratti, con obbligo di una messa quotidiana all'altare di S. Rocco della Parrocchiale. (Acqui, Archivio della Curia, Visita Parrocchiale del 1752). L'operà sobì gravi danni già nello stessi 1710: in tale anno si chiedeva di "tentare tutte le strade... e qualsiasi tribunale si ecclesiastico come secolare per venire in cognizine chi possa esser stato quello che ha causato e fatto strapazzo nel quadro stato donato...da Gio. M.a Ratti" (Ovada, Archivio della confraternita, Priori 1698-1713, al 29 del 1710). CONTINUA IN CAMPO OSS
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027500
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul recto, a sinistra, entro scudo - SUMPIBUS/ IOANNIS MARIA/RATI/ORATORY/CONFRATRIS/1710 - lettere capitali - a pennello - latino
  • STEMMI sul recto, a sinistra, entro scudo - gentilizio - Stemma - Rati Giovanni Maria - troncato: nel primo d'oro all'acquila coronata di nero; al secondo d'argento a tre palle
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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