orazione di Cristo nell'orto di Getsemani
dipinto,
1716 - 1716
Buffa Gerolamo (notizie 1693-1738)
notizie 1693-1738
Gesù, inginocchiato e cin le mani giunte, riceve dall'angelo, inginocchiato su una nuvola e posdto a sinistra, in un piano superiore, il calice. Una luce radente li illumina, mentre, sulla destra, sono presenti due apostoli addormentati. Dallo stesso lato si apre un ampio paesaggio delimitato da alte montragne, dove si estende la città di Gerusalemme ed un ponte. Il cielo nuvoloso è illuminata dalla luna. La tela è inserita entro una cornice modanata in legno dorato
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
legno/ modanatura/ doratura
-
MISURE
Altezza: 155
-
ATTRIBUZIONI
Buffa Gerolamo (notizie 1693-1738)
- LOCALIZZAZIONE Ovada (AL)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il pittore Gerolamo Buffa, sconosciuto alla bibliografia locale, è abbondantemente documentato nell'Oratorio. Oltre alla tela firmata in questione, nella chiesa se ne conservano altre quattro, raffiguranti episodi della passione di Cristo. Due dipinti da questi ultimi derivati, a lui attribuibili con certezza, sono presso la chiesa dei Cappuccini di Ovada. La prima menzione del pittore è del 1693, quando esegue "di nuovo la tavola dove sono ascritti li Fratelli della Compagnia" (Ovada, Archivio della confraternita, Libro della cancelleria della Compagnia di S. Gio. Batta d'Ovada, al 19 marzo 1693). Nel 1700 dipinge l'immagine della SS. Trinità e del Criocifisso sulla "Cassetta per pigliare l'elemosina" (ID., 29 agosto 1700). Nel 1708 risuilta membro della compagnia del Riscatto degli schiavi eretta presso l'oratorio (Ovada, Archivio della confraternita, Libro dove si...del Riscatto de schiavi. Conti 1650, alla lettera G). Fra il 1710 e il 1712 esegue i quattro quadri conservati presso l'Oratorio. Nel 1716 è pagato lire 100 dai Confratelli per la fattura di un quadro identificabile in quello in esame (Ovada, Archivio della confraternita, Libro della cancelleria della Compagnia di S. Gio. Batta d'Ovada, al 6 ottobre 1716). L'anno successivo dipinge un emblema "nell'albergo di carbone" (ID., 25 settembre 1717). Nel 1721 è pagato per un lavoro, provvisto di iscrizione, per il Reverendo Padre Bernardo Missinario apostolico (ID. 21 gennaio 1721). Nel 1723 dipinge le porte "del novo nichio", probabilmente quello dell'altare del Crocifisso (ID., 28 febbraio 1723). Nel 1730 è pagato per l'aggiustatura di due quadri dell'Oratorio (Ovada, Archivio della confraternita, Conti 1724-1736, al 30 maggio 1730). L'ultima menzione del pittore è del 1738, quando viene pagato "per aver dipinto la tenda o sia Cortina dell'Altare del Crocifisso", probabilmente la stessa "pittura fatta intorno all'Altare nuovo del SS.mo Crocifisso" l'anno precedente (Ovada, Archivio della confraternita, Libro dei Conti di S. Gio. Batta. 1737-1787, al 16 luglio 1737 e 18 dicembre 1738). Nelle opere superstiti si dimostra influenzato dall'ambiente seicentesco romano, sempre filtrato attraverso l'esperienza della caratterizzata pittura ligure della prima metà del Seicento, con esiti non lontani da quelli di Raffaele Badaracco (A. CAPPELLINI, Genova, Tesori d'arte patria, Genova 1931, pp. 17, 19, 24-24) o, più ancora, di Stefano Robatto (La Pinacoteca Civica di Savona, Savona 1975, pp. 282-283, nn. 72-76), ambedue reduci da un lungo soggiorno romano. La posa accademica delle figure che vengono riprese negli stessi atteggiamenti in quadri diversi, suggerisce una possibile derivazione da quadri di altri autori che però non è stato possibile provare. Il quadro acquistato dall'Oratorio nel 1716 potrebbe essere identificato con il "Cristo nell'orto" e nel 1771 nella chiesa sono descritti "vari quadri ed in fondo...uno grande rappresentante il Cenacolo degli Apostoli" andato dispersi (Acqui, Archivio della Curia, Visita pastorale del 1771). La tela mostra un allontanamento dalla cultura accademica romana prossima a Poussin, in favore di un accoglimento di moduli genericamente più maratteschi. La cornice dorata è stata aggiunta nel 1780 (Ovada, Archivio della confraternita, Libro dei Conti di S. Gio. Batta. 1737-1787, al 3 luglio 1780). Il dipinto è citato nell'inventario redatto nel 1910 (Ovada, Archivio della confraternita, Confraternita della SS. Trinità e S. Gio. Battista. Ovada. Inventario 1910, inv. n. 8)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027480
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sul recto, in basso, a destra - HIERONIMUS BU/ PINXIT GRAT - lettere capitali - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0