altare maggiore, opera isolata di Gamna Maurizio (fine sec. XVIII)

altare maggiore, 1798 - 1798

L'altare, decorato sui fianchi da quattro grosse volute, è realizzato in marmo grigio con insserti in marmo variegato e cornici e profilature in marmo policromo: giallo, rosa, verde e bianco. Il paliotto, chiuso da quattro ampie volute, presenta al centro una raggiera lignea fermata, in basso da una ghirlanda, mentre in alto sono tre teste di cherubino in marmo bianco che compaiono anche sui lati. Il dossale, ad andamento rettilineo, reca al centro il tabernacolo, sormontato da un ciborio, poggiante su sei colonnine in marmo viola e culminante in un baldacchino con ai lati due angeli e al centro l'agnello pasquale in legno dorato

  • OGGETTO altare maggiore
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ doratura
    marmo/ scultura/ sagomatura/ intarsio
  • ATTRIBUZIONI Gamna Maurizio (notizie 1798): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Biella (BI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel Libro II dei Decreti dei Deputati della Congregazione dal 1751 al 1800 si legge, in data 7 febbraio 1798, "si è deliberato di dar ordine al Marmorista Ganna per fare l'altare maggiore della Chiesa Nuova in Marmo secondo il disegno del S. Ceroni. Si è accettato il peso di spese diciassette annue dal P. Riccardi della Congregazione di Torino, il quale ha offerto lo sborso di lire cinquecento, previa però la necessaria facoltà del Vescovo" (Biella, Archivio Oratorio S. Filippo, Libro II dei Decreti dei Deputati della Congregazione dal 1751 al 1800, al 7 febbraio 1798). L'altare venne probabilmemte portato a termine, almeno nelle parti fondamentali, prima della sospensine dei lavori nello stesso 1798, in quanto si pensava di aprire la chiesa al culto l'anno dopo. Nel 1852 risultrano spese lire 50 "per indorare i raggi che vi sono nel paliotto dell'altare maggiore, i globi che esistono nei suoi angoli ed i cancellidella balaustra e balconate" (Biella, Archivio Oratorio S. Filippo, Sagrestia Entrate-Uscite-Comincia dall'anno 1849, al 1852). Una nuova indoratura venne effettuato nel 1910 (Biella, Archivio Oratorio S. Filippo, Decreti della Congregazione dal 1884 al 1924. Libro 7, al 14 dicembre 1910). Nel progetto del Ceroni l'altare era stato disegnato addossato alla parete, più slanciato e senza ciborio. I marmi utilizzati sono quasi sicuramente quelli dei 69 carri inviati da S. M. il re e cioè "Valdieri, Bianco di Pont, Sarravezza (?) di Limone e Verde di Susa" che serviroino forse anche per eseguire le balaustre che insieme agli altari laterali e alle otto colonne sono le uniche parti della chiesa in marmo, mentre tutti i rivestimenti sono in finto marmo. Per Maurizio Gamna cfr. A. BAUDI DI VESME. Schede Vesme, Torino 1963-1968, vol. II, p. 509; C. DEBIAGGI, Dizinario degli artisti valsesiani dal sec. XIV al XX, Varallo 1968, p. 114. L'altare è menzionato a D. LEBOLE, La chiesa biellese, Biella 1962, Vol. I, p. 194
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027297-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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