mantello di statua, opera isolata - manifattura italiana (metà sec. XVIII)

mantello di statua, ca 1752 - ca 1752

Il manto, di forma semicircolare, è composta da più teli accostati e cuciti in senso verticale. Il motivo decotivo è dato da tralci, disposti cona damento verticale sinusoidale, in fasce orizzontali alternativamente voltati a destra e a sinistra, sopra un nastro a pizzo, a felci e a bacche. Dalla base di ogni tralcio, con foglie ad ombrello da cui escono quatro frutti di 4 grandezze, si staccano, verso sinistra, un rametto con 7 boccioli o frutti chiusi, e, verso destra, un rametto con due frutti aperti. Il decoro, ottenuto con trame broccate nei colori del azzurro, rosa, rosso in tre gradazioni, verde, oro lamellare e argento filato, si staglia sul fondo gros de Tours ecru che presenta un disegno di contro fondo ottenuto con la slegatura di una trama di fondo (effetto liseré). Merletti in oro filato e lamellare a fusello, con motivo trilobato alternato a ventaglio. Fodera in taffetas rosa intenso per circa 40 cm

  • OGGETTO mantello di statua
  • MATERIA E TECNICA seta/ taffetas
    seta/ gros de Tours
    seta/ liseré
    filo dorato/ lavorazione a fuselli
    seta/ broccata in seta
    seta/ broccata in oro
    seta/ broccata in argento
  • MISURE Altezza: 190
    Larghezza: 300
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo religioso
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa dei SS. Pietro e Paolo
  • INDIRIZZO Piazza Bertotti, 2, Oleggio (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il manto copre la scultura dedicata alla B. V. della Cintura, contitolare della Confraternita con i SS. Fabiano e Sebastiano, posta nella nicchia sopra l'altare della sede della confraternita, annessa dal 1873 circa ala Chiesa Parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo e potrebbe riconoscersi nel "Drappo d'oro, manto della madonna", annotato nel dicembre 1752 sul "Libro dei conti della Confrat. dei SS. Fab. e Seber", qualche mese dopo l'acquisto della scultura (Oleggio, Archivio Storico Parrocchiale, Confr. Conti, Libro dei conti della Confrat. dei SS. Fab. e Seb; Oleggio memorie, Novara 1924, p. 110). Sia il manto che la statua provengono dalla sede originaria della Confraternita, posta nella Chiesa dei SS. Fabiano e Sebastiano antistante l'antica chiesa Parrocchiale oleggese, abbattute entrambe verso la metà del XIX secolo, per far posto, l'una, all'attuale costruzione progetata dall'Antonelli (ID., pp. 143, 150), l'altra all'attuale piazza. Non vi sono altri dati su tale manto, se non gli inventa ottocenteschi (Oleggio, Archivio Storico Parrocchiale, Confr. dei SS. Fab. e Seb, inventari 3/8/1882; 19/2/1892). Per l'eleganza e la raffinatezza dei tralci che compongono il motivo decorativo, le foglie fantastiche, l'accurata policromia dei fiori, il manufato appare databile alla prima metà del Settecento, opera forse di tessitori piemontesi o lombardi, sensibili al coevo gusto inglese di Spitalfields (D. DEVOTI, Il tessuto in Europa, Milano 1974, fig. 194). Sfrortunatamente sono scarse le informazioni su manifatture locali, la cui attività dev'essere ancora oggetto di studio. E' del 1762 la citazione dei "Tessitori devoti a S. Agata, fanno riedificare un nuovo altare con ancona" (Oleggio, Archivio Storico Parrocchiale, Spese varie della Confrafeternita dei SS. Fab. e Seb) che attesta la presenza di tessitori, senza però specificare il tipo di tessuti e la consistenza. Pare esistessero ad Oleggio "nei secoli antichi piccole industrie di cotone, fustagni e numerosi telai di famiglie per tessuti di canapa e lino prodotti localmente" e "sul principio del 1800 si contavano ben 20 filande" (Oleggio memorie, Novara 1924, pp. 128-129) e funzinavano i grandi filaoi Milius, poi Bancosete di Milano, azinata dall'acqua della Roggia comunale sino al 1942 circa, e la filanda Trolliet. (L. LENTI, A. DE MADDALENA, L'economia del novarese attraverso i tempi, in Novara e il suo territorio, Novara 1952, pp. 699-892; C. GAVINELLI, Origine e processi di Oleggio moderna nelle statistiche ottocentesche e una dettagliata documentazione originale del 1829 sul periodo restaurativo, in "Novara" notiziario econimico, II, Novara 1980, pp. 67-96; G. M. TRAVELLI, Agricltura, Industria e Commercio, in Oleggio memorie, Novara 1924, pp. 123-134)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027074
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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