altare, opera isolata - bottega piemontese (terzo quarto sec. XVIII)

altare, 1761 - 1763

La mostra dell'altare, poggiante su due gradini in marmo rosa scuro, è ornata ai lati da doppie volute sorreggenti la mensa in marmo nero; un'incorniciatura mistilinea pure in marmo nero delimita la specchiatura centrale occupata da un motivo ornamenteale a fogliami e riccioli decorativi delimitante un medaglione con, all'interno, una corona intarsiata. I due ordini di piani in marmo rosa scuro a venature bianche, sono sostenuti da doppie volute in marmo grigio accoglienti due teste alate di putti e decorati con un fregio a riccioli fogliati che, nel grado superiore, incornicia quattro specchiature, in quello sottostante ha andamento continuo. Il tempietto centrale presenta ai lati due colonnine corinxzie su cui poggia un cornicione a più modanature sormontato da volute includenti un motivo a palmetta; al di sopra della porticina del tabernacolo, in cui è rappresentata l'Ultima Cena, sono applicati tre cherubini in marmo bianco

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
    marmo rosa/ scultura
    marmo grigio/ scultura
    marmo nero/ intaglio
  • MISURE Profondità: 110
    Altezza: 198
    Larghezza: 324
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Ivrea (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'altare di straordinaria eleganza grazie alla squisita combinazione dei marmi policromi ed all'ornamentazione particolarmente accurata ed abbondante, è indubbiamente il più bello e pregevole fra gli altari della Cattedrale. La qualità dei marmi impiegati e la presenza di analoghi motivi decorativi rocaille fanno supporre che sia opera degli stessi ignoti marmorari che realizzano la balaustra della Cappella di S. Savino e che sia aed esso coevo. Il Boggio (G. BOGGIO, Il Duomo di Ivrea, Ivrea 1926, p. 182) afferma che Mons. de Villa consacrò il nuovo altare il 27 settembre 1762, ritardando al 7 leglio dell'anno successivo l'inaugurazione della Cappella. Dal punto di vista stilistico un confronto abbastanza significativo può essere avanzato con l'altare maggiore della Chiesa Parrocchiale di Piverone, realizzato nel 1770-71 da Francesco Olgiati di Viggiù (E. BORATTO, Piverone nella storia del Piemonte, Asti 1934, V. I, pp. 208-211; A. CAVALLARI MURAT, Tra Serra d'Ivrea d'Orco e Po, Torino 1976, p. 292, fig. II). Pewr quanto il disegno più elaborato e complesso, esso ricorda l'altare di S. Savino: simili sonno, infatti, il medagline che orna la mostra centrale, le doppie volute che sostengono i gradi superiori, il tempietto fiancheggiato da colonnine sorreggenti il cornicine in marmo nero e ornato da testine di angeli sopra la porta del tabernacolo. L'altare è citato da V. MESTURINO, Sancta Maria de Yporegia, Ivrea 1967, p. 22
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027048
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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