porta - a due battenti, coppia di Argenteri Giuseppe (attribuito) (terzo quarto sec. XVIII)

porta a due battenti, 1761 - 1763

I due battenti della porta sono diuvisi ciascuno in due scomparti da una doppia cornice orizzonatle a forte aggetto. Il battente di sinistra è piùù largo, essendop profilato da una lesena intagliata con riccioli e ghirlande vegetali. Gli scomparti inferiori presentano, entro pannelli rettangolari, due medaglioni incorniciati da volutine e fogliami di gusto rocaille ed intagliati con una rete di fiorellini. Negli scomparti superiori, dove si presenta il motivo a rete di fiorellini, cornici mistilinee includono cornucopie e grandi girali sostenuti da un ornato a grigio

  • OGGETTO porta a due battenti
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ modanatura/ sagomatura/ traforo/ verniciatura
  • MISURE Altezza: 218
    Larghezza: 145
  • LOCALIZZAZIONE Ivrea (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le porte possono datarsi agli anni 1761-1763, periodo in cui venne eretta la Cappella di S. Savino; costituiscono indubbiamente un lavoro di gran pregio per l'accuratezza della tecnica esecutiva e la varietà ed eleganza degli elementi decorativi, combinati con squisita sensibilità. Dal punto di vista stilistico possono esere accostate ad una serie di lavori di intaglio strettamente affini, rintracciabili in choiese di Ivrea e della zona: il coro di S. Ulderico a Ivrea (L. MALLE' , Le arti figurative inPiemonte, Torino s.d. (ma 1962), p. 142), il tempietto sopra il fonte battesimale nella chiesa di S. Lorenzo a Ivrea (E. BORATTO, Piverone nella storria dle Piemonte, Asti 1937, V. II, p. 77); i due confessinale e l'armadio della Sacrestia sempre in S. Lorenzo, il pulpito della Parrocchiale di Testona (ID., p. 80), tutte opere di notevole interesse, provenienti da una medesima bottega artigiana che testimoniano l'alto livello qualitativo della scultura lignea in Canavese nella Seconda metà del Settecento. Ma il termine di confronto con il pulpito della Cattedrale eportediese, in cui ritornano le medesime soluzini decorative (il medagline intagliato a rete e fiorellini, la cascate vegetali e i riccioli adornanti le lesene) tanto da giustificare l'ipotesi che siano opera dello stesso intagliatore. Esistono per il pulpito le note di pagamento allo scultore Giuseppe Argenteri (o argentero) che vi lavorrò con la collaborazione del fratello e di alcuni apprendisti nel 1768 (Ivrea, Biblioteca Diocesana, XCII-1-IM 720/ 774/ 1, Quittanze di spese sostenute dal Capitolo). All'Argentieri, menzionato ripetutamente nei diocumenti di queglia nni, si devono con tutta probabilità, anche le porte in oggetto. Frammentarie sono, per il momento, le notizie sullo scultore: particolarmente illuminante si rileva la testimonianza del Boratto che scrive "dai vari archivi parrocchiali di Ivrea sappiamno che in detta città gvissero e lavorarono a lungo due intagliatori in legno: Giuseppe e Baldassarre Argentero, padre e figlio, oriundi biellesi (E. BORATTO, 1937, V. II, p. 73). Si veda inoltre A. MIDANA, L'arte del legno in Piemonte nel Seicento e Settecento, Torino 1925, fig. 421
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027047
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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