ritratto di Michele Ottavio Cotti

busto, post 1781 - ante 1781

Il personaggio è rappresentato frontalmente, a mezzo busto, con il viso lievemente girato verso destra. Porta una parrucca con riccioli schiacciati e corti. Fronte scoperta e lievemente stempiata. Le borse sotto gli occhi sono particolarmente evidenziate. Indossa una marsina aperta, al di sotto della quale si intravede una sottomarsina abbottonata, camicia e jabot. Sulla spalla sinistra poggia un drappo, fittamente panneggiato, che circonda la parte inferiore del busto ed il braccio destro, appena accennato. La scultura poggia su un basamento a colonnetta con cornice superiore modinata. Esso è collocato su una mensola ornata da elemento a voluta nella parte superiore e da foglia di acanto stilizzata nella porzione inferiore. Al di sotto di essa è collocata la lapide commemorativa. Al di sopra lo stemma entro cartiglio, cimato da corona

  • OGGETTO busto
  • ATTRIBUZIONI Bernero Giovanni Battista (1736/ 1796)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto di Riposo per la vecchiaia
  • INDIRIZZO Corso Unione Sovietica, 220, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Michele Ottavio Cotti, conte di Brusasco, Cavagnolo e Monte Acuto, nacque a Torino il 23 maggio 1701. Segretario della Congregazione generalissima di Carità, investito il 7 luglio 1742, acquistò Monteu Roero (assenso 1758, 13 ottobre) da Paolo Felice Bonaudo. Acquistò pi (assenso 1765, 2 agosto) Alice dal marchese Guido Biandrate Aldobrandino. Fu investito col signorato il 20 gennaio 1766, e, in seguito, infeudato, 18 febbraio 1767, di altra parte di Monteu Roero. Sposò, in prime nozze, il 7 febbraio 1728, Anna Battista, figlia del medico di corte Gianfrancesco Anglesio ed, in seconde nozze, in S. Giovanni, Angela Maria Ferraris, vedova del conte Galliziano e morta in Torino, a sessant'anni, il 4 novembre 1767. Ebbe tre figli: Ottavio, Gianfarncesco e Secondo Camillo. Come sovrintendente all'amministrazione dell'Ospizio all'interno della Giurisdizione Subalpina, lasciò alla sua morte, avvenuta il 20 novembre 1718, un patrimonio di diciottomila lire al Regio Ospizio con la clausola che venissero concesse trecento lire annue al Vicario della chiesa comparrocchiale. Il busto che lo raffigura venne commissionato allo scultore Giovanni Battista Bernero dalla Congregazione di Carità e venne pagato nel mese di maggio dell'anno 1781. Originariamente collocato nell'antica sede del Regio Ospizio di Carità, contrada di Po, fu trasportato, unitamente alla lapide e stemma relativi, nella sede attuale durante gli ultimi giorni del mese di luglio dell'anno 1888, ad opera dello scultore Arturo Rossi (notizie dal 1878 al 1910). Bibliografia di riferimento: G. Claretta, I marmi scritti della città di Torino e de'suoi sobborghi, Torino, 1899, p. 439; Biblioteca Reale, datt. A. Manno, Il patriziato subalpino, sec. XX, vol. 8
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100025331
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sotto il busto - 68 - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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