dipinto, ciclo di Gagini Giovan Francesco (primo quarto sec. XVIII)

dipinto, 1714 - 1715

Ognuno dei quattordici pannelli presenta una figura maschile seduta a terra, contro uno sfondo definito da pochi elementi (un albero, una collina o anche solo l'azzurro del cielo). Le vesti sono ricche di pieghe angolose e di risvolti. Alcune figure, tutte barbute tranne una, hanno il capo coperto da un turbante o da un lembo del mantello. Tengono in mano lapidi, cartigli o fogli di pergamena su cui compaiono motti riguardanti il S. Legno della Croce. Gli affreschi sono racchiusi entro cornici in stucco realizzate da Beltramelli. Hanno colori chiari e luminosi: prevalgono i gialli, i bianchi, i blu, i rossi, i verdi, gli arancio, i rosa, per le vesti e i turbanti, una terra di Siena trasparente per gli elementi del paesaggio

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • MISURE Altezza: 110
    Larghezza: 170
  • ATTRIBUZIONI Gagini Giovan Francesco (notizie Post 1715)
  • LOCALIZZAZIONE Cuneo (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Attestazioni documentarie annotano un pagamento di lire 336 al pittore Giovanni Francesco Gagini "per haver dipinto figure 14 di profeti" (Cuneo, Archivio Storico dell'Ospedale di S. Croce, conclusione dei Conti della Tesoreria della Fabrica della Chiesa, V. 14, fol. 25). E' l'unico documento in cui sia specificato il numero dei riquadri affrescati, terminati all'inizio del 1715 (ID., 1715/02/08, fol. 213, n. 174). In realtà nella chiesa di S. Croce sono presenti 16 profeti, considerati dello stesso autore (G. PECOLLO, Una pagina di Storia Cuneese. LA Confraternita di S. Croce nei suoi sette secoli di attività, Cuneo 1955, p. 93). Quelli in controfacciata appaiono di qualità superiore, la loro cornice è dipinta, mentre negli altri casi è in stucco. Anche la loro fisinomia è mutata: le ginocchia e i polpacci sono molto accentuati e tondeggianti e l'espressine dei volti risente di un'impronta caratteriale più evidente. Le tinte acquerellate, tipiche degli altri riquadri, lascino il posto a cromatismi più intensi, con contrasti più netti. Tutto ciò sembra confermare che le due figure in controffaciata siano state eseguite in un momento successivo. Sull'attività del pittore si veda A. BAUDI DI VESME, Schede Vesme, Torino 1966, V. II, p. 487 e L. G. CERVETTO, I Gaggini da Bissone: loro opere in Genova e altrove: contributo alla storia dell'arte lombarda, Milano 1903, pp. 178-179. Sugli affreschi si veda anche C. FALCO, Santa Croce: note d'archivio, in Radiografia di un territorio, catalogo della mostra, Borgo S. Dalmazzo 1980, p. 222
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100024966-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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